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Le amanti, la sinistra e la destra: anche Pieraccioni si schiera

Giulio Bucchi
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E così anche Pieraccioni  s'è allineato. Alla sua maniera, bonaria, pacioccona,  ma s'è unito al branco (il termine è pesante, ma quando ci  vuole, ci vuole) dei registi  di sinistra per i quali  dire peste e corna sullo schermo degli uomini del centro-destra è vezzo, è tormentone, per alcuni è pure missione.  Quello del Leonardo è solo un vezzo, ma non gliel'aveva raccomandato il medico di infilare una battuta antiberlusconiana  nel suo ultimo film Un fantastico via vai. La frase, pronunciata dalla prole di Pieraccioni: «Mamma, il babbo ha l'amante? Ma l'amante non  ce l'hanno solo quelli di destra?».  Anzi, un medico avrebbe potuto dirglielo, al Pieraccioni, che il libertinaggio non ha colore politico (gli esempi sinistrorsi sono tanti e aumentano di ora in ora).  Ma tant'è, il regista toscano ha sentito il bisogno di allinearsi. C'è di peggio, certo. Quella del «via vai» è solo una battutina. Ma son tanti, troppi, i colleghi  che non rinunciano a sparare fuori tempo e senza necessità Paolo Virzì, ad esempio. Uno dei più bravi che abbiamo, uno che non ha bisogno delle ruffianate politiche. Però in  Caterina che va in città non manca di sottolineare che le studentesse più stronze che si  trovano in città  sono le eredi delle ricche famiglie di destra romane. E se in Ferie d'agosto contrappone due gruppi di villeggianti, quello che vota a destra è il  più meschino, odioso, prepotente. Di sinistra, certo, non si può dire Acab che fa l'elogio dei Celerini mazzolatori (e quasi li assolve da Piazza Diaz). Però il regista Sollima non si esime da mettere in campo un politico (giunta Alemanno) che conta frottole  (promette ai Celerini l'appoggio e poi se infischia). Neutro sarebbe il protagonista  di L'ultima ruota del carro  di Veronesi.  Ma schierato (a favore di Berlusconi) è il suo migliore amico (Ricky Memphis)  uno sporco  faccendiere, sempre strusciato al potere. E veniamo a Marco Bellocchio che nonostante sia  da anni in quota al Partito Radicale ritrova la grinta dei tempi contestatari mettendo in campo nella Bella addormentata una schiera di parlamentari  Pdl tutti brutti, torbidi, cogli armadi zeppi di scheletri (la peggiore delle porcate? Votano contro l'eutanasia). Poi  ci sono i missionari, i Savonarola  dell'anti Silvio. Sabina Guzzanti in Draquila  arriva a dire  che per il Cav il terremoto in Abruzzo fu una manna del cielo (e all'estero qualcuno l'ha persino presa sul serio). Nanni Moretti, grande individualista, è stato l'allineato più allineato d'Italia facendo col Caimano la campagna elettorale del 2006  per il Partito Democratico. Il campione degli allineati?  Il bergamasco di Svezia  Erik Gandini che in Videocracy (riproposto con enfasi da La7 e da Enrico Mentana) ha fatto dell'Italia berlusconiana un ritratto da basso impero. Peccato che sia un compito interamente copiato. Che non ci sia niente, neanche mezza sequenza, che non sia stata scritta o detta prima.  di Giorgio Carbone  

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