Mediaset, chi è Marco Costa: il jolly di Pier Silvio Berlusconi che fa tanti ascolti con pochi soldi
Marco Costa, classe 1966, è il direttore delle piccole del digitale Mediaset: 20, Iris, La5, Mediaset Extra, Top Crime, Italia2, Focus e a breve di un nuovo canale dedicato ai film più datati; Cologno ha in magazzino molti film retrò, per cui puntare sull' evergreen a costo zero è sempre positivo, soprattutto in questo particolare momento di crisi pubblicitaria. Costa fa parte di quei dirigenti over cinquanta, che sono cresciuti a pane, televisione, Silvio Berlusconi, Fininvest\Mediaset e vivono a Milano Due, un po' per famiglia, un po' per orgoglio di appartenenza all' azienda; frequentatore sin da giovanissimo di casa del Cavaliere, è un manager che si è fatto le ossa nelle produzioni d' inizio anni '90 e pian piano è cresciuto, fino ad avere ruoli rilevanti per la parte editoriale. Leggi anche: Mediaset, perché il Grande Fratello Vip è slittato all'inizio del 2020 CINELANDIA Quando s'incontra Marco Costa nei corridoi di Cinelandia, la prima impressione è di trovarsi davanti ad un bell' uomo, sicuro di sé ed educato, spalle larghe per il tanto sport, il viso apparentemente incazzato, ma che spiazza con un sorriso quando una questione o una persona lo aggradano. Costa è di casa in Mediaset da trent' anni, ricoprendo cariche importanti, da responsabile dei palinsesti di Rete4 a vice Direttore di Canale5, da una brevissima parentesi in Rai fino all' attuale direzioni delle free digitali Mediaset. Un incarico che ricopre dal 2015 grazie al direttore dei palinsesti del Biscione Marco Paolini, il quale ha rivoluzionato tutte le direzioni tranne quella di Canale5, confermando il sempre ottimista Giancarlo Scheri. La5, Iris, 20, Focus e Top Crime regalano "piccole" grandi soddisfazioni, Mediaset Extra veleggia soprattutto con la diretta del Grande Fratello o con gli speciali sui programmi che hanno fatto la storia dell' azienda come Bim Bum Bam Generation, mentre Italia2 non riesce ad incanalare una strada ed è attualmente riempita da cartoni e telefilm, in un mood Italia1 old style. La mancanza di soldi è il tasto dolente della piccole digitali, ma Costa sembra sbrogliarsi piuttosto bene in queste situazioni, sia per i rapporti in Mediaset che per quelli a Palazzo Cellini (Publitalia) a Milano Due, finanche con le case di produzione esterne; per ora, la maggior parte dei prodotti originali si concentrano sulla rete femminile per eccellenza, La5. SCALTRO Pur essendo un ottimo ministro, ma senza portafoglio, Marco Costa rappresenta indiscutibilmente il futuro di Mediaset, destinato a crescere a livello di responsabilità. La scaltrezza, i rapporti giusti, le competenze e il savoir-faire non gli mancano, per cui la posizione dello stesso Marco Paolini, un ruolo vicino a Pier Silvio o di vertice aziendale, nel medio termine non dovrebbe toglierglielo nessuno. Il merito e la professionalità ci sono, le relazioni sono tessute nel migliore dei modi; Costa piace davvero a tutti, e in Mediaset mantenere con chiunque il "buon per la pace" è cosa buona e giusta. Mediaset è un' azienda molto strana per i rapporti interni, e il giusto mix tra professionalità, appartenenza e wellness personale è sempre apprezzato: Marco Costa fa scuola. di Stefano Bini