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Ecco "True", il nuovo punto di partenza di Avicii

A due anni da "Levels", ecco il primo album in studio del giovane dj producer di Stoccolma. Un signor alubm, con qualche "ma"...

Leonardo Filomeno
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Per ogni artista c'è sempre il singolo della svolta. O della vita. Quello di Avicii è stato Levels. Un brano magico, con una melodia perfetta e un campione vocale (estrapolato da Something's Got a Hold on Me di Etta James) capace di far battere chissà quanti cuori. Dopo due anni, ecco True, il primo album in studio per il giovane dj producer di Stoccolma. Il disco parte con un'altra hit assoluta come Wake Me Up, che è dance e pure country e grazie alla voce di Aloe Blacc regala emozioni ad ogni ascolto. Anche Hey Brother, realizzata con Dan Tyminski, resta nei confini del country e ha un cantato che avvolge e un ritmo che travolge.    Invece il nuovo singolo You Make Me, furbo e dal grande appeal radiofonico, si fa notare più che altro per la voce magnetica di Salem Al Fakir, già interpellato lo scorso anno per salvare in calcio d'angolo l'insipida Silhouettes. La direzione di True è però un'altra. Ed è piena di belle sorprese. Lay Me Down, per esempio, che esplode in un super ritornello e ha dalla sua il sapore del funky, degli anni '70', la freschezza vocale di Adam Lambert e la chitarra di un mito come Nile Rodgers. A proposito di grandi featuring, oltre al padre degli Chic, c'è Mike Einziger, super chitarrista degli Incubus che appare tra gli autori di Wake Me Up. E c'è anche Morris Mac Davis, non l'ultimo arrivato visto che ha lavorato con il re del rock 'n' roll Elvis Presley.  Dubbi, comunque, non ce ne sono: Avicii e il fedele produttore Arash Pournouri si sono sbizzarriti, tra collaborazioni e contaminazioni. Lo pensi mentre ascolti l'intensa Hope There's Someone, dove il sound di sempre incontra la voce sognante di una Linnea Henriksson che nello stile ricorda un po' certe canzoni dei Télépopmusik, su tutte la bellissima Breathe. Il punto più alto lo si raggiunge con Addicted To You, dove il beat e la voce dell’americana Audra Mae (chi la paragona a quella di Adele di sicuro non sbaglia) mirano in una sola direzione: il cuore. In True Avicii non sembra mai in difficoltà, né quando esce finalmente dal solito steccato e si avventura in lidi della dance da lui finora poco esplorati (vedi Liar Liar o la citata Addicted To You), né quando decide di fondere questo genere con altri.  Un signor album insomma, ma soprattutto un nuovo punto di partenza, un modo per guardare al futuro senza dimenticare il passato. O, se preferite, quel tassello di rilievo in una carriera esplosa forse troppo velocemente, quindi difficile da mantenere a livelli così alti. La recente Silhouettes, per dire, non è stata all'altezza delle aspettative e sempre l'anno scorso la carta del remix per Girl Gone Wild di Madonna il nostro Tim Bergling, così fa all'anagrafe l'artista 24enne, se l'è giocata maluccio. Nonostante ciò, restano un album che in un modo o nell'altro ha già lasciato il segno e il terzo posto nella Top 100 di Dj Mag, che è la bibbia dei dj, senza dimenticare la sesta posizione di Forbes, con 20 milioni di dollari in saccoccia destinati ad aumentare nei prossimi mesi. E potrebbe essere solo l'inizio. Specie per chi ha già dimostrato che con la musica sa conquistare il mondo. 

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