L'orrore comincia dai bimbi: su Fox "The Whispers" la serie più inquietante della stagione
Arriva in Italia The Whispers, la serie tv che riporta in auge il dramma horror fantascientifico e di certo cumulerà proseliti anche presso i non fanatici del genere. Negli Stati Uniti, dove va in onda da giugno sul canale ABC, ha inquietato non pochi critici, così adusi ad idee e trame che per scioccarli occorre andare veramente oltre. Non a caso il produttore è Steven Spielberg, uno che non si scomoda né mette il suo placet sulla chincaglieria. The Whispers, cioè «i sussurri», racconta di un tentativo di dominio della Terra perpetrato da una forza paranormale che si insinua nelle menti dei bambini. «Ci piace giocare con i nostri figli. Ma cosa succede quando qualcuno inizia a giocare con loro? Qualcuno che non conosciamo. Che non possiamo vedere. E non riusciamo a sentire. In The Whispers, qualcuno - o qualcosa - sta manipolando quelli che amiamo di più per realizzare l'impensabile». Il lancio è più che allettante e l'idea è geniale, perché affronta un tema molto delicato, ovvero la violazione dell'innocenza. Nella realtà, condanniamo imperiosamente e giustamente quando manipolazione ed uso dei minori si concretizzano come abbandono, violenza, pedofilia o sfruttamento lavorativo, magari delinquenziale (dalla prostituzione alla ruberia di quegli adulti degeneri che invece di mandare i bimbi a scuola li mandano a borseggiare). In questo caso, però, i mostri non sono gli adulti, ma un'entità misteriosa. Mostri in senso letterale, vincibili con ancor maggiore difficoltà. I piccoli, prima fra tutti Minx, cominciano a parlare di un amico che i genitori credono immaginario. Si chiama Drill, i bimbi in verità non lo immaginano ma vedono e sentono davvero ed ha idee ludiche decisamente oltre lo stereotipo dell'amico immaginario. L'idea nacque nella mente di Ray Bradbury. Ci compose il racconto Ora zero, contenuto nella raccolta L'uomo illustrato del 1951. «Mink corse in casa, tutta sporca e sudata. A sette anni aveva una gran voce, un corpo robusto e un'aria decisa. Sua madre, la signora Morris, la vide mentre rovistava nei cassetti, sbattendo pentole e arnesi vari in una grande borsa. “Per l'amor del cielo, Mink, cosa sta succedendo?”. “Il gioco più eccitante che abbiamo mai fatto!” esclamò Mink, ansante e tutta rossa in viso. “Fermati e riprendi fiato”, disse sua madre. “No, sto bene”, ansimò Mink. “Va bene se prendo queste cose, mamma?”. “Ma non ammaccarle”, disse la signora Morris. "Grazie, grazie!" gridò Mink e, bum!, era già partita come un razzo. La signora Morris scrutò la sua piccoletta in fuga. “Come si chiama il gioco?” gli gridò dietro. “Invasione!” rispose Mink. La porta sbatté dietro di lei. In ogni cortile della strada, i bambini portarono fuori coltelli e forchette, attizzatoi, vecchi tubi di stufa e apriscatole». Il gioco di Drill è invadere il nostro pianeta. Una versione televisiva del racconto del grande autore fantascientifico scomparso tre anni fa venne realizzata già nel 1992. Zero Hour fu una puntata di The Ray Bradbury Theatre, la serie tv antologica andata in onda dal 1985 al 1992 sceneggiata dallo stesso Ray traendo da suoi romanzi e short stories. I Novanta erano anni nei quali la produzione televisiva aveva mezzi molto differenti da quella odierna, e se quell'episodio ormai vintage ha un valore filologico importante, come l'intera antologia, d'altronde, la nuova serie sviluppata da Soo Hugh per ABC va assolutamente vista. Anche per arricchire il ventaglio degli adattamenti telefilmici brabduriani e divertirsi a paragonare. La Mink immaginata da Ray, passata sotto la penna di Soo si chiama Minx ed è interpretata da Kylie Rogers, una bambolesca child actress che oltre alla tv ha già camminato anche nel cinema: è la protagonista di Miracles from Heaven, l'esperienza pre-morte della figlia di Christy Beam che poi ne fece un memoir da cui il film. E la young Katie di Fathers and Daughters, il nuovo film del nostro Gabriele Muccino sugli schermi il primo ottobre. The Whispers, invece, inizia su Fox di Sky martedì 8 settembre alle 21. Gemma Gaetani