Roma, 13 set. - (Adnkronos) - La Corte Suprema del Botswana ha respinto l'ultima richiesta dei Boscimani del Kalahari di avere libero accesso alla terra ancestrale. Per Survival International (l'associazione che dal 1969 aiuta i popoli indigeni di tutto il mondo a proteggere i propri diritti) questa decisione potrebbe segnare la fine degli ultimi cacciatori Boscimani sopravvissuti nell'Africa meridionale. Tra il 1997 e il 2002 il governo li ha sfrattati dalla Central Kalahari Game Reserve, loro terra ancestrale. Nel 2006, una sentenza della Corte Suprema del Botswana confermò il diritto dei Boscimani a ritornare a casa, definendo gli sfratti "illegittimi e incostituzionali". Ma oggi il governo sostiene che il libero accesso alla riserva è riconosciuto solo alle 189 persone registrate formalmente nel processo, e ai loro figli fino all'età di 16 anni. All'inizio del processo, tuttavia, il governo riconobbe che la sentenza sarebbe stata applicata a tutti i 700 Boscimani sfrattati. Survival International ha condannato le manovre messe in atto dal governo del Botswana per impedire ai Boscimani di cacciare ed entrare liberamente nella terra ancestale, distruggendo il loro stile di vita. Per questo Survival riprenderà e intensificherà la sua campagna per difendere il diritto dei Boscimani di vivere in pace nella loro casa. "La Corte Suprema ha assestato un duro colpo ai Boscimani, ma la lotta per la terra non si fermerà qui - dichiara il direttore generale di Survival International, Stephen Corry - Survival continuerà fino a quando i diritti della tribù non saranno stati ristabiliti: stiamo lavorando per rimettere in moto un'altra grande campagna internazionale".