Roma, 29 lug. - (Adnkronos) - Sono gli insetti più preziosi per l'agricoltura e per il cibo: gli impollinatori. E devono essere tutelati, anche durante il periodo delle vacanze. Basta un computer e un po' di ingegno, le istruzioni le fornisce Greenpeace attraverso le 5 azioni 'salva-api'. Prima fra tutte, non utilizzare pesticidi chimici nel proprio giardino, orto o balcone. Se si possiede uno spazio davvero 'green', è possibile identificarlo con il cartello salva-api che riporta il messaggio "Qui api al sicuro" (scaricabile su www.SalviamoLeApi.org), scattare una foto e diffonderla su Facebook e Twitter utilizzando #SOSapi. Inviando la foto all'indirizzo salviamoleapi.it@greenpeace.org, l'immagine entrerà a far parte dell'album di Greenpeace su Facebook (http://bit.ly/AlbumApi). Seconda azione, fare scelte sostenibili scegliendo, al posto del solito geranio, fiori amici delle api come calendula, lupinella e facelia. Su www.SalviamoLeApi.org è disponibile l'elenco dei fiori dove api e insetti impollinatori possono trovare polline e nettare per nutrirsi. Più di 1500 utenti lo hanno già scaricato. Chi ha voglia di rimboccarsi le maniche può aiutare concretamente le api in fuga dai pesticidi killer e in cerca di un rifugio. Per prima cosa bisogna trovare un posto tranquillo e riparato, scegliere aree vicine a campi con fiori come papaveri, fiordaliso o bocche di leone, costruire lì una cornice esterna in legno all'interno della quale posizionare dei ceppi di quercia o faggio dove sono stati praticati dei piccoli fori, oppure un mattone cavo. In aggiunta, canne di bambù e piccoli ramoscelli. Tutte le istruzioni per costruire l'alveare per api selvatiche sono sul sito. Altra azione necessaria, firmare la petizione su www.SalviamoLeApi.org e mandare al ministro Nunzia De Girolamo l'e-mail chiedendo di vietare l'uso di tutti i pesticidi dannosi per api e impollinatori e investire in ricerca e sviluppo di pratiche agricole sostenibili. Dal lancio della campagna, sono già quattro i pesticidi killer delle api parzialmente banditi dall'Unione europea: imidacloprid, thiametoxam, clothianidin e fipronil. Greenpeace invita poi ad entrare in azione scaricando il modulo di raccolta firme e il volantino informativo della campagna per coinvolgere amici, parenti e vicini (http://bit.ly/PetizioneApi e http://bit.ly/volantinoapi). In meno di due mesi, la campagna di Greenpeace per salvare le api ha dato vita a una community che, da ogni parte d'Italia, ha fatto rete su Internet e nelle città. Un progetto che integra web e mobilitazione al di fuori della rete e che conta 70 mila firme raccolte su www.SalviamoLeApi.org, 1140 retweet con l'hashtag #SOSapi, tantissime foto da balconi, orti e giardini con il cartello "Qui api al sicuro" e milioni di persone raggiunte su Facebook.