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Gli italiani inseguono il risparmio e tagliano la spesa alimentare di 1 mld

Lo rileva la ricerca Nomisma/Pentapolis
domenica 20 ottobre 2013

2' di lettura

Roma, 18 ott. - (Adnkronos) - Nel nuovo modello di consumo, si tagliano gli sprechi, si rinuncia al superfluo, si insegue il risparmio con strategie mirate: l'80% delle famiglie ha infatti modificato nell'ultimo anno le abitudini di acquisto. Anche a tavola si taglia e si razionalizza: nel primo semestre 2013 le vendite alimentari calano dell'1,8%. Nel primo semestre 2013, le famiglie italiane sono riuscite a tagliare, solo per i prodotti di largo consumo alimentare, quasi un miliardo di spesa. Lo rileva la ricerca Nomisma/Pentapolis "Mens(a)Sana 2013" che sarà presentata oggi a Roma. La ricerca di prodotti alimentari scontati è uno dei principali driver delle scelte delle famiglie (nel 2013 la quota degli acquisti in promozione è pari al 28% mentre era il 18% nel 2000). Crescono anche gli acquisti di private label (oggi sono il 18,% sul totale delle vendite alimentari a fronte dell'11% del 2003). Gran parte della capacità di risparmio per i prodotti di largo consumo arriva inoltre dalla riduzione delle quantità acquistate. Nella vita quotidiana le strategie di rimodulazione dei comportamenti di consumo alimentare sono mol­teplici. Nomisma ha messo in luce le principali trasformazioni realizzando per Pentapolis una indagi­ne sulle famiglie italiane che traccia l'evoluzione dei comportamenti di acquisto degli ultimi 2-3 anni. Le famiglie hanno adottato strategie di acquisto volte a contribuire alla diminuzione delle quantità consumate in ambito alimentare. Gli italiani quando fanno la spesa, comprano esclusivamente lo stretto necessario (68,7% delle famiglie), acquistano poco alla volta e vanno più spesso a fare la spesa (50,7%), comprano meno cose in generale (41,5%). Non si riducono solo le quantità ma c'è anche una forte attenzione al prezzo: si acquistano solo i prodotti alimentari in promo­zione (43,4% delle famiglie italiane ha adottato tale strategia), prima di recarsi in un punto vendita si verificano i volantini delle promozioni e poi si fa la spesa in molti supermercati per comprare solo le offerte (34,8%), si comprano marche che costano meno (31,3%), si va al discount (22%). Nell'esercizio di recuperare potere di acquisto, le famiglie mettono in campo comportamenti più sostenibili: sprecano di meno buttando via meno cibo nella spazzatura (61,5%), realizzano in casa cose che prima si compravano al supermercato tipo pane, torte, pizza, marmella­ta (30,6%), comprano direttamente dal produttore approvvigionandosi così da filiere corte (7,6%). Infine, una modalità innovativa di coniugare risparmio e genuinità è l'autoproduzione alimentare: sono oltre 500 mila gli italiani che hanno iniziato a coltivare un orto dall'inizio della crisi.

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