Roma, 25 lug. - (Adnkronos) - Sono un paradiso di bellezza e di biodiversità, un patrimonio da difendere e valorizzare. Ma le Alpi sono anche troppo spesso oggetto di una cattiva gestione del territorio e di abusi edilizi. Lo denuncia Legambiente che dal 2002 con la Carovana delle Alpi attraversa tutto l'arco alpino per effettuare un "check up" sullo stato di salute dell'ambiente assegnando le bandiere nere e quelle verdi. Quest'anno sono 11 le bandiere nere assegnate, per i danni causati al territorio da amministrazioni e società. Delle 11 bandiere nere, 3 sono state assegnate in Friuli Venezia Giulia e in Lombardia, 2 in Piemonte, una in Veneto, Trentino e Valle D'Aosta. Non mancano, però, le buone pratiche ecosostenibili e le idee positive per uno sviluppo locale green, come testimoniano le 7 le bandiere verdi date, invece, a chi ha saputo valorizzare l'arco alpino. In prima linea ci sono le esperienze modello di alcune amministrazioni comunali, di aziende agricole, stabilimenti, associazioni e comitati del Friuli Venezia Giulia (2 bandiere verdi), Veneto (1), Trentino (1), Lombardia (1), Piemonte (1) e Valle d'Aosta (1) che puntano, ad esempio, sulla reinterpretazione e scoperta della tradizione agricola e a soluzioni ecocompatibili per la valorizzazione del patrimonio forestale locale. Ed ecco le bandiere nere. Tre vanno al Friuli Venezia Giulia: una alla società Edipower per la colata di fango a valle della diga di Saurisi; una agli organizzatori regionali del Giro d'Italia per l'abbattimento di centinaia di alberi sull'Altopiano del Montasio, e una ad Anas e Friuli Venezia Giulia Strade per gli interventi sulla viabilità della Carnia e del Canal del Ferro. Bandiere nere in Veneto ai comuni di Roverè Veronese, San Mauro di Saline e Velo Veronese per aver falsato le previsioni demografiche espresse nel Piano di Assetto del Territorio Intercomunale finalizzate prevalentemente alla cementificazione del territorio. Bandiera nera anche al Trentino, alla comunità di Valle delle Giundicarie, per aver votato un documento preliminare del Piano Territoriale di Comunità per l'ampliamento di aree sciabili in zone di grande pregio ambientale. Alla Lombardia Legambiente assegna tre bandiere nere. La prima a Raffaele Cattaneo, ex assessore a infrastrutture e mobilità della Regione, per le procedure di appalto e l'avvio dei lavori della tratta ferroviaria Arcisate-Stabio e per aver lasciato senza servizio ferroviario e con un cantiere fermo i centri della Valceresio, privilegiando l'avvio e la prosecuzione di opere stradali; la seconda all'Anas per la viabilità della SS36; la terza al sito web www.ruralpini.it per l'approccio allarmistico ai grandi predatori in ambiente alpino, lupi e orsi. In Piemonte bandiere nere alla Provincia di Cuneo (assessorato Ecologia e tutela ambiente, Rifiuti, Risorse idriche, energetiche e naturali, Cave e torbiere) per la gestione dell'acqua e l'inefficacia nel tutelare le acque superficiali dallo sfruttamento. Bandiera nera anche alla Regione Piemonte, per il secondo anno consecutivo, per l'assenza di politiche di tutela, regolamentazione e valorizzazione della montagna. Infine in Valle D'Aosta, la bandiera nera all'assessorato alle Attività Produttive della Regione e all'assessorato Opere pubbliche, difesa del suolo e edilizia residenziale pubblica favorevoli alla costruzione di centrali idroelettriche dove sconsigliato. Con le bandiere verdi, invece, Legambiente premia l'impegno di chi punta a uno sviluppo di qualità. Quest'anno le ricevono 7 Regioni. In Friuli Venezia Giulia la bandiera verde va all'azienda agricola di Dordolla "Tiere Viere-AgriKulturAlpina", per aver reinterpretato e rinnovato la tradizione contadina in una delle aree più spopolate della montagna friulana. Riconoscimento anche a Legnolandia, gli stabilimenti di Forni di Sopra e Villa Santina, per i processi di produzione e per la valorizzazione del patrimonio forestale locale. In Veneto la bandiera verde va alla coppia di lupi Slavc & Giulietta che da più di un anno fanno coppia fissa sui Monti Lessini.