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Gabriel Batistuta rivela: "Non riuscivo ad alzarmi dal letto e mi urinavo addosso"

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Luca Di Martino
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Gabriel Omar Batistuta è tornato a parlare dei momenti più bui della sua vita, quando, pur di alleviare i dolori fisici e lo sconforto morale, era arrivato a supplicare al dottore di famiglia l'amputazione delle gambe. Il crollo piscologico - Batistuta, 45 anni, si è ritirato dal calcio nel 2006, dopo tre stagioni all'Al Arabi. La sua vita, negli Emirati, lontano dagli albori del successo che caratterizzarono l' esordio nel calcio italiano (Fiorentina, Roma, Inter), ha subìto una pesante incrinatura, che lo ha spinto verso la depressione. "Dopo aver smesso col calcio, nel giro di poco tempo mi sono trovato nell'incapacità di camminare" è la sintesi del malessere fisico ma anche, inevitabilmente, psicologico cominciato nel 2006, anno in cui ha appeso le scarpe al muro dopo le ultime 3 stagioni della sua vita all'Al Arabi. Un male che per Batista divenne una sorta di maledizione, di cui non vedeva uscita. "Sentivo tanto male che non riuscivo ad alzarmi dal letto e mi urinavo addosso. Il dolore alle caviglie era insopportabile, a tal punto che chiesi al mio dottore di tagliarmi le gambe. Vidi Pistorius e mi dissi che quella era la soluzione. Il medico non volle, mi disse che ero pazzo, mi operò alle caviglia destra ma la situazione non migliorò. Il mio problema è che non ho cartilagini e tendini: i miei 86 chili poggiano sulle ossa e questo mi faceva morire dal male. Poi piano piano la situazione è migliorata. Adesso sto meglio, ho ricominciato a camminare ma c'è voluto molto tempo". Lo sport - L'ex calciatore ha affrontato il trauma fisico assieme alla famiglia mentre riavvicinandosi allo sport è riuscito a fare miglioramenti, a fatica, nel lungo periodo. Non è stata una passeggiata, ha spiegato, e in qualche momento si sentiva crollare: mancava la fiducia in un reale miglioramento. Ma lo sport alla fine lo fatto la sua parte: "Gioco a golf, anche qualche partita di calcio ma se la palla non mi arriva sui piedi, non mi muovo". Batista ha anche un sogno calcistico nel cassetto, tornare sui campi di calcio nelle vesti di allenatore. Facendo un passo alla volta, e riconoscendo che quello fatto finora rappresenti già un trionfo, Batista ce la può fare.

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