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Ora legale, gravi conseguenze per i malati di cuore: ecco cosa rischiano e perché

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Si avvicina l'ora legale. Nella notte tra sabato 29 marzo e domenica 30 marzo 2025, intorno alle 2 di notte, bisognerà portare avanti di 60 minuti le lancette degli orologi. Una brutta notizia non solo per i dormiglioni. Sì, perché "il cambio d’ora è un fattore di rischio cardiovascolare per coloro che dormono un'ora in meno". A lanciare l'allarme è Giovanni Esposito, presidente della Scuola di Medicina e Chirurgia dell’Università Federico II di Napoli e professore ordinario in Malattie dell’Apparato Cardiovascolare. Insomma, infarti e ictus sono più probabili in chi è "già vulnerabile e non affronta in maniera adeguata il cambio d’ora". 

A riguardo, però, la scienza è vaga. "Ci sono evidenze - spiega l'esperto a La Stampa - che suggeriscono un aumento degli infarti e degli ictus che varia dal 4% al 24% e che dura fino al quinto giorno dal cambio di ora legale. Poi ci sono metanalisi che indicano però che, in termini assoluti, il numero totale non aumenta, ma solo che il passaggio all’ora legale potrebbe anticipare eventi che possono verificarsi nei pazienti vulnerabili". Tuttavia, "le evidenze scientifiche concordano tutte sul fatto che i disturbi del sonno, che possono diventare più diffusi e frequenti con il cambio d’ora, sono un fattore di rischio cardiovascolare. Quindi è plausibile che, nei soggetti a rischio, il ‘jet lag’ causato dal cambio d’ora possa innescare eventi cardiovascolari acuti".

 

 

Risultato? "Nei primi giorni potrebbero verificarsi deprivazioni del sonno che, a loro volta, causano alterazioni ormonali che possono aumentare la pressione arteriosa e peggiorare aritmie, come la fibrillazione atriale. Ebbene, questi sono tutti fattori che possono aumentare il rischio di eventi acuti". Per Esposito la soluzione non è abolire l’ora legale, quanto più "rendere la popolazione più consapevole dei danni che può causare se non si fa nulla per adattarsi al cambio d’ora. Bisogna informare l’opinione pubblica dell’importanza di agire in anticipo, magari iniziando progressivamente a spostare le abitudini serali anticipando un po’ i tempi".

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