
Cancro, "il vaccino funziona: ecco quando arriverà". A un passo dalla rivoluzione medica

"Quando parliamo di vaccini contro il cancro, parliamo di vaccini terapeutici, non preventivi. Non impediscono l’insorgenza del tumore, ma aiutano a combatterlo una volta che si è sviluppato. L’unica eccezione è il vaccino contro l’Hpv, che previene l’infezione virale riducendo il rischio di tumori correlati. I vaccini terapeutici sono stati provati per anni, senza successo. Oggi, però, grazie alle tecnologie sviluppate durante la pandemia di Covid-19, il vaccino a mRna rappresenta una svolta. I dati della fase II hanno dimostrato un’importante efficacia: l’associazione del vaccino personalizzato con l’immunoterapia classica ha ridotto il rischio di recidiva e di metastasi. Questo ci ha dato grande entusiasmo e ha portato all’avvio della fase III. L’arruolamento dei pazienti si è concluso a luglio 2024 e i primi dati definitivi sono attesi per l’inizio del 2027".
Il professor Paolo Antonio Ascierto - oncologo di fama internazionale e direttore dell’Unità di oncologia melanoma, Immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto nazionale tumori (Irccs) Fondazione Pascale di Napoli -, in un'intervista rilasciata a Il Secolo d'Italia, ha parlato del futuro dei vaccini nella lotta ai tumori. Secondo l'esperto "il vantaggio è l’elevata personalizzazione e la capacità di attivare il sistema immunitario in modo selettivo contro il tumore, con una potenziale riduzione degli effetti collaterali. Inoltre, l’uso combinato con l’immunoterapia sembra amplificare l’efficacia della risposta immunitaria".
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Non solo contro il melanoma. Il vaccino può contribuire a sconfiggere altri tipi di tumori: "Il melanoma è stato il primo obiettivo di studio, ma il concetto è applicabile in modo più ampio. Già sono in corso studi su tumori come quello del pancreas, del polmone e del rene, sempre nell’ambito del trattamento adiuvante, ovvero dopo la chirurgia, per prevenire le recidive.Il melanoma è stato il primo obiettivo di studio, ma il concetto è applicabile in modo più ampio. Già sono in corso studi su tumori come quello del pancreas, del polmone e del rene, sempre nell’ambito del trattamento adiuvante, ovvero dopo la chirurgia, per prevenire le recidive".
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