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Aviaria, allarme in Europa: "Il virus è mutato, presto si trasmetterà da uomo a uomo"

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L'aviaria torna a far paura. Negli Stati Uniti si è registrato il primo paziente con una forma grave di influenza e le analisi sull'uomo hanno dato risultati preoccupanti. Dai campioni prelevati, infatti, si è scoperto che il virus presentava mutazioni osservate in precedenza in altri casi di infezioni da A/H5N1 registrate in altri Paesi e spesso caratterizzate da particolare gravità. Lo hanno reso noto i Centers for Disease Control and Prevention americani, secondo cui le analisi indicano che le mutazioni si sono sviluppate nel paziente e non si sono diffuse ai suoi contatti.

Lo scorso 13 dicembre la notizia da parte del dipartimento della Salute della Louisiana del 65enne ricoverato in condizioni critiche. Poi i test e la conferma che la forma di virus che ha infettato il paziente è di tipo D1.1, ossia quella che circola negli uccelli. Nel frattempo il dipartimento dell'Agricoltura dell'Oregon ha fatto sapere che è stato disposto il ritiro di un lotto di cibo per gatti - crudo e congelato - perché contaminato con il virus dell'influenza aviaria H5N1. Il ritiro è arrivato dopo la morte di un gatto nella contea di Washington, che ha contratto il virus dopo aver consumato il prodotto.

 

Un dettaglio che desta particolare preoccupazione in Matteo Bassetti. Il direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale San Martino di Genova si dice convinto che il virus sia molto più vicino all’Europa e al resto del mondo di quanto si pensi: "Il 2025 rischia di essere veramente l'anno della aviaria perché i segnali che vengono dagli Stati Uniti sono importanti. Il virus ha interessato due degli animali in qualche modo più vicini all'essere umano, da una parte la mucca da latte – sono tantissimi ormai gli allevamenti americani contagiati – e siamo arrivati al pollo da cortile e ai gatti. Quindi veramente un virus dell'aviaria vicinissimo all'essere umano. Oltretutto, un articolo pubblicato su 'Science' ci dice che manca soltanto una piccolissima mutazione affinché il virus faccia il definitivo salto di specie e che acquisisca la capacità di trasmettersi da uomo a uomo".

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