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Aviaria nel latte non pastorizzato, il primo contagio in assoluto: "Siamo circondati"

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L'aviaria arriva nel latte. È stato scoperto il virus dell'influenza in un lotto di latte non pastorizzato di una famosa azienda californiana, la Raw Farm. "Per abbondanza di cautela", il dipartimento alla salute dello stato (Cdph) immediatamente ordinato il ritiro dal commercio dei prodotti contaminati, invitando il pubblico a non bere comunque alcun tipo di latte non pastorizzato. Quest'ultimo spesso veicolo di infezioni con diversi germi e batteri.

Nel caso dell'influenza con il virus H5N1, gli ufficiali sanitari mettono in guardia i cittadini anche solo dal toccarsi occhi, naso e bocca dopo aver maneggiato il latte contenente il virus. Il microrganismo è infatti particolarmente infettivo e la California è uno degli stati Usa più colpiti. Proprio per questo, secondo Matteo Bassetti, "il latte crudo non dovrebbe essere né venduto né consumato". "Spero che tutto il latte venga pastorizzato - afferma l'infettivologo del San Martino di Genova -, la raccomandazione per gli adulti e per i bambini". Quest'ultimi hanno un sistema immunitario non performante come quello degli adulti.

 

 

Quella di Bassetti è una raccomandazione che deve valere ovunque: "Si deve lavorare perché tutto il latte venga pastorizzato: è un processo che facciamo da 200 anni e rende il latte privo di rischi batteriologici e virali perché abbatte la carica microbica". Raggiunto dall'Adnkronos il direttore di Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova ricorda che "quello che vediamo da mesi sono i segnali che l'aviaria si sta avvicinando prepotentemente all'essere umano, siamo circondati. La mucca è l'animale più vicino all'uomo, dal latte ai derivati".

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