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Cancro a colon e reni, boom di casi: ecco chi viene colpito e perché

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Melania Rizzoli
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Fino a qualche decennio fa il cancro era considerato una malattia legata all’invecchiamento, poiché per sviluppatosi richiedeva più tempo e più mutazioni genomiche e genetiche da accumulare per fare proliferare le cellule maligne e la massa tumorale. Oggi invece si sta assistendo in tutto il mondo ad un aumento drammatico delle neoplasie negli under 50, come evidenziato da uno studio del Brigham and Women’s Hospital (Il secondo ospedale più grande dopo l’ Harvard Medical School) pubblicato su Nature Reviews Clinical Oncology, nel quale si sottolinea l’allarme dell’esordio precoce di tumori alla mammella, colon, esofago, reni, fegato, pancreas, testa e collo, prostata, stomaco, tiroide, cistifellea e midollo osseo, nelle persone che non hanno ancora compiuto i 50anni, una tendenza soprannominata “effetto coorte di nascita” , ovvero il rischio di sviluppare un cancro che aumenta in ogni generazione rispetto alla precedente, lo stesso rischio che continuerà a salire nelle generazioni successive.

 

 


I ricercatori hanno evidenziato che la maggiore incidenza in alcuni tipi di cancro è certamente dovuta alla diagnosi precoce attraverso i programmi di screening, ma questo non può essere il solo e principale motivo dei tumori in aumento tra i giovani adulti rispetto a quelli in esordio nell’età avanzata. Dei 14 tipi di tumore presi in considerazione nello studio succitato, 8 sono quelli legati al sistema digestivo, elemento che ha fatto spostare l’attenzione sul microbiota intestinale, ovvero sulle diete moderne che influiscono direttamente sulla sua composizione, interagendo con la suscettibilità dei genomi e quelle genetiche, ed influenzando, insieme ai cambiamento nello stile di vita, l’esordio e l’esito della malattia. L’evidenza scientifica ha suggerito che una delle principale cause potrebbe essere l’esplosione a fattori di rischio nella prima infanzia e nell’adolescenza, associate al consumo successivo di alcol, al fumo, all’obesità ed all’assunzione di determinati cibi, ma anche al molto tempo in meno dedicato al riposo notturno, visto che i bambini dormono molto meno rispetto a decenni fa.

 

 


Escludendo quindi che la maggiore incidenza dei tumori ad esordio precoce sia collegata all’aumento delle diagnosi durante gli esami di prevenzione, gli scienziati internazionali stanno incrociando i dati di moltissimi Paesi per verificare le tendenze di incidenza del cancro di questo decennio e di quelli futuri, monitorandoli a livello globale, anche perché i tumori delle persone under 50 risultano spesso essere più aggressivi che negli anziani, ed in Italia è stimato che un italiano su tre si ammalerà di cancro nel corso della sua vita. Nel 2022 sono stati registrati nel nostro Paese oltre 400mila nuovi casi di tumore maligno ed oltre il 90% dei nuovi casi ha riguardato cittadini over 50, ma quel 10% delle persone non ancora arrivate alla mezza età rivela una curva di ascesa ed un picco che non accenna a fermarsi, poiché è accertato che le persone che nasceranno nel prossimo decennio hanno un rischio maggiore di ammalarsi in giovane età. Lo studio di coorte mira quindi a raccogliere dati sanitari e campioni biologici per fornire informazioni cliniche più accurate sul rischio di cancro per le generazioni a venire, senza interferire né fermare la ricerca scientifica e terapeutica , la quale sta facendo passi da gigante sul trattamento e cura dei tumori maligni, moltissimi dei quali riescono, come dimostrato, a guarire definitivamente.

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