Sonno, dormite così? Avete sempre sbagliato tutto: ecco cosa fare subito per svegliarsi bene
Secondo uno studio condotto dal Dipartimento di Neurologia dell'Università di Berna e dall' Ospedale Universitario della capitale elvetica, i meccanismi del buon riposo, collegati alle diverse fasi del sonno, sarebbero in grado di favorire l'immagazzinamento da parte del cervello delle esperienze positive, cercando invece di eliminare quelle negative. In una ricerca apparsa su Science la scienza starebbe approfondendo questo tema.
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Anche se ci sembra di dormire tranquillamente il sonno non è sempre uguale, tutt'altro, è caratterizzato da una serie di eventi che si susseguono in cicli ben distinti. Ogni ciclo dura all'incirca un'ora e mezza ed composto da due momenti: la fase di sonno non REM e quella di sonno REM dove gli occhi si muovono e il corpo si comporta come se fosse sveglio. Quest'ultima occupa però solo il 20% dell'intero ciclo. Nella fase non REM invece si susseguono altri quattro momenti: i primi due di sonno leggero, dove basta anche un piccolo rumore per svegliarsi, e gli ultimi due di sonno profondo.
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Proprio sul sonno REM si è concentrata l'attenzione degli studiosi. Qui la struttura nervosa non lavorerebbe a dovere in quanto può capitare che vi sia una difficoltà nell'elaborazione delle emozioni legate, ad esempio, all'ansia o alla paura di un determinato periodo. Lo studio è stato condotto su animali e ha consentito di spiegare come si trasformino i ricordi emotivi durante questa fase del sonno. La conclusione è che si verifica una sorta di meccanismo che porta a favorire la discriminazione tra sicurezza e pericolo ma blocca la reazione eccessiva alle emozioni. Se il meccanismo non funziona a dovere si può incorrere in timori eccessivi che aumentano la comparsa di disturbi d'ansia o addirittura di sindromi da stress pos-traumatico. In ogni caso è bene ricordare che dormendo si fa comunque una pulizia di ciò che andrebbe eliminare dal cervello. Con il sonno infatti vengono eliminati i collegamenti inutili.