Vaccino, booster dopo essere stato contagiato? Quando evitare la terza dose: chi rischia (e cosa)
Cosa succede a chi ha prenotato il vaccino (prima, seconda o terza dose che sia) e Omicron è stato già contratto? Bisogna farlo lo stesso o si deve aspettare? Se ci si contagia dopo aver completato il ciclo vaccinale (le prime due dosi) e si è in lista per attendere il booster, l'appuntamento dovrà essere rinviato perché chi si contagia è come se lo avesse fatto ed è protetto per i successivi quattro mesi. "L'infezione naturale è un booster aggiornato e rafforzato in quanto stimola l'immunità cellulo-mediata e ha un complesso antigenico superiore a quello dei vaccini attualmente disponibili", afferma a Repubblica Francesco Broccolo, docente di Microbiologia Clinica presso l'Università Milano-Bicocca.
Solo con la prima dose, avendo preso la variante Delta o Omicron. "è come se avesse già ricevuto anche la seconda dose ed è coperto per almeno altri 4 mesi", afferma il microbiologo, spiegando che l'infezione naturale contratta ora "è equiparabile ad una dose rafforzata e aggiornata con la variante del momento e con più proteine immunogene. Quindi, il soggetto una volta guarito andrà a fare il vaccino non prima dei 4 mesi successivi". Se si è alla prima vaccinazione, ma la variante di Sars-Cov-2 è arrivata, possono aspettare perché il loro organismo è stato ormai infettato e verranno sviluppati gli anticorpi contro il virus.
"Quelli che individuano gli anticorpi antinucleo (test anti-N) che sono evocati soltanto dall'infezione naturale e non dal vaccino. Quindi, se un soggetto asintomatico che magari è stato a contatto con un positivo e deve fare il booster effettua questo tipo di test e trova questi anticorpi, non deve fare il richiamo perché sarebbe come fare una quarta dose e come dice Ema non abbiamo dati di efficacia al momento", spiega Broccolo.