Covid, Fabio Ciciliano del Cts: "Bollettino, fondamentale separare i contagiati e i ricoverati e positivi"
Fabio Ciciliano del Cts spiega che il comitato si è dichiarato a sfavore di un diverso conteggio dei numeri della pandemia. In base all’ultimo monitoraggio infatti 13 Regioni sono a rischio alto o moderato ma in peggioramento e potrebbero scivolare verso l’assegnazione di colori più restrittivi. "Il bollettino quotidiano descrive numeri che, in questo momento, sono particolarmente elevati per contagi e tamponi effettuati. Il tasso di crescita dei ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive è comunque molto ridotto e nemmeno minimamente paragonabile allo scorso anno. Merito indiscutibile della campagna nazionale di vaccinazione", ha spiegato Ciciliano al Corriere della Sera.
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"L'importante è la chiarezza delle informazioni. Il monitoraggio clinico che distingue i pazienti affetti da Covid-19 (che è la malattia causata dal SARS-CoV-2) da quelli affetti da altre patologie e che risultano positivi al Sars-CoV-2 può essere un ulteriore dato fondamentale. Consentirebbe, in questa fase della pandemia, di scremare ulteriormente i numeri. Ridurre la comunicazione del bollettino a cadenza settimanale non modificherebbe certamente le cose, ma potrebbe avere forse l’unico vantaggio di evitare il martellamento quotidiano che si è rivelato particolarmente pesante dal punto di vista emotivo sulla popolazione sfiancata da due anni di pandemia. Anche la sensazione di insicurezza può influire negativamente sul ritorno alla normalità", chiarisce l'esponente del Cts.
"Sarà importante verificare ininterrottamente l’impatto dei sistemi sanitari regionali attraverso il costante monitoraggio dei ricoveri nei reparti e nelle terapie intensive. Con la circolazione virale così sostenuta sono divenuti proprio i non vaccinati i soggetti più deboli . Vuole una prova? Chieda ai colleghi delle terapie intensive e delle rianimazioni degli ospedali chi sono i ricoverati per Covid-19. La stragrande maggioranza è rappresentata da persone che hanno rifiutato di immunizzarsi. Tutto ciò che è attorno alla scuola può contribuire alla crescita dei contagi: dagli assembramenti sulle banchine e sui mezzi di trasporto alla non corretta gestione degli scaglionamenti degli ingressi. All’interno delle classi il rischio, anche se presente, risulta più contenuto se si rispettano le norme di prevenzione", conclude Ciciliano.