Covid, Pierpaolo Sileri e il cenone di Capodanno: "Tampone inutile", perché si rischia il maxi contagio
Pierpaolo Sileri, medico chirurgo e sottosegretario al ministero della Salute, ha un consiglio per gli italiani e il cenone di Capodanno. "Niente paura ad andare a cena con gli amici. Meglio, però, se sono pochi e tutti vaccinati. E nessuna corsa al tampone preventivivo, perché è inutile", spiega in una intervista al Tempo. "È scientificamente accertato che chi è vaccinato, e ancor più con la terza dose, ha molte meno probabilità di infettarsi rispetto ai non vaccinati o a chi ha completato il ciclo vaccinale magari cinque o sei mesi prima. Quindi è sensato, anche da un punto di vista scientifico, graduare la durata della quarantena in base al rischio: più alto per i non vaccinati, minimo per chi ha fatto il richiamo", spiega Sileri.
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"Correre in farmacia appena si ha avuto un contatto a rischio non serve a nulla, tanto più che il virus ha un tempo di incubazione di qualche giorno. Meno che mai il tampone "preventivo", in vista di cene a casa di amici: magari sono negativo adesso, ma sarò positivo domani. Bisogna sempre chiedere e affidarsi al giudizio del proprio medico di famiglia. Io mi accerterei che tutti i commensali siano vaccinati, possibilmente con tre dosi: in questo modo il rischio, sia di infettare che di essere infettato, si riduce al massimo, molto più che dopo aver fatto un tampone che vale "qui e ora" e non ha alcun valore predittivo", sentenzia Sileri.
"Negli USA proprio ieri i CDC hanno raccomandato un isolamento ridotto da dieci a cinque giorni per i casi positivi che non abbiano sintomi. Il CTS, sulla base delle evidenze scientifiche, quale è la cornice temporale più opportuna. Ed è sbagliato aspettare a farsi il virus. I vaccini disponibili hanno dimostrato di essere protettivi anche contro Omicron. Tante persone che sono finite in terapia intensiva volevano vaccinarsi ma continuavano a rinviare l'appuntamento. Per ora spingiamo sulle terze dosi per proteggerci tutti. Il consiglio per Capodanno è di divertirsi in sicurezza, possibilmente con poche persone e tutte vaccinate", conclude Sileri.