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Omicron, "serve un nuovo vaccino": la conferma di Moderna, ecco i tempi e i rischi

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Moderna è in grado di "produrre un vaccino contro la Variante Omicron su larga scala entro l’inizio del prossimo anno". Dall'azienda Usa fanno sapere di essere in dirittura d'arrivo. "Dobbiamo essere fiduciosi, abbiamo imparato molto sul Covid e su come affrontarlo", ha detto il capo dei ricercatori dell'azienda. "Si tratta di un virus dall’aspetto pericoloso, ma ora abbiamo molti strumenti nel nostro armamentario per combatterlo, quindi sono ottimista. Un’idea più precisa dell’efficacia dei vaccini contro la variante Omicron si avrà nelle prossime due settimane, ma se sarà necessario un nuovo vaccino potrebbe essere prodotto su larga scala entro l’inizio del 2022", ha confermato Paul Burton.

 

 

"Abbiamo tre linee di difesa che avanzano in parallelo: un richiamo con una dose più alta (100 mg); due candidati booster multivalenti che anticipano mutazioni come quelle emerse nella nuova variante; un candidato specifico (mRna-1273.529)» ha riferito invece Stéphane Bancel, amministratore delegato dell’azienda Usa. Anche Pfizer- BioNTec, azienda che anche lei sta lavorando a un vaccino aggiornato. La casa farmaceutica tedesca sta già sviluppando un nuovo vaccino Covid adattato in modo da intercettare le nuove varianti, tra cui la Omicron.

 

 

 Anche gli scienziati di Pfizer, spiega il Corriere della Sera, hanno dichiarato di poter "adattare l’attuale vaccino entro sei settimane e spedire i lotti iniziali entro 100 giorni in caso di una variante che sfugga all’attuale vaccino", ha annunciato Jerica Pitts, portavoce di Pfizer. "Non stiamo svolgendo questi test perché pensiamo di averne bisogno per contrastare questi ceppi, ma per testare tutti i passaggi necessari per aggiornare il vaccino: dalla ricerca preclinica, alla produzione, ai test clinici fino alla presentazione dei dati agli Enti regolatori in modo da essere pronti e veloci a partire in caso di necessità", aveva spiegato qualche settimana fa Philip Dormitzer, vicepresidente e direttore scientifico nel dipartimento di sviluppo dei vaccini virali di Pfizer. Ora bisogna solo aspettare e sperare, ma gli esperti sono fiduciosi.

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