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Vaccino e miocardite, "ecco gli ultimi dati": siero e infiammazione al cuore, come stanno le cose

Pfizer e Moderna

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L’Agenzia europea del farmaco sta prestando grande attenzione ai dati per stabilire l’entità del rischio di miocardite e pericardite in seguito alla vaccinazione anti-Covid a mRna, ovvero eseguita con Pfizer e Moderna. Dall’ultimo report datato 28 ottobre è emerso che per il momento non ci sono prove sufficienti su un possibile legame tra i vaccini e casi molto rari di sindrome infiammatoria multisistemica.

 

 

Tale sindrome era già stata segnalata in precedenza come una condizione che si verificava raramente dopo aver contratto il Covid. Chiamato a valutare una possibile correlazione con il vaccino, il comitato dell’Ema ha stabilito che servono maggiori informazioni sul possibile aumento di rischio cardiaco. Per questo è stato chiesto alle aziende che commercializzano i vaccini a mRna di “eseguire una revisione approfondita di tutti i dati pubblicati sull’associazione tra miocardite e pericardite, compresi i dati degli studi clinici, della letteratura e quelli disponibili nel pubblico dominio”.

 

 

I sintomi di tali infiammazioni al cuore possono variare, ma spesso comprendono mancanza di respiro, battito cardiaco accelerato e dolore toracico. Nella nota rilasciata dall’Ema si legge che si continuerà a “monitorare la sicurezza e l’efficacia dei vaccini” e si comunicherà “ulteriormente quando saranno disponibili nuove informazioni”.

 

 

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