Coronavirus, Claudio Barbaro (Fi) sul green pass per le strutture sportive: “Condannati a una apertura insostenibile”
“Green Pass obbligatorio in Italia anche nelle palestre. La regola, definita dalla cabina di regia e ora sul tavolo del Consiglio dei ministri, è un ulteriore colpo, durissimo, alle centomila strutture sportive che ora chiedono attenzione. Con ulteriori limitazione negli accessi, per palestre e piscine sarà impossibile proseguire”, così il Sen. di FdI Claudio Barbaro, Presidente di ASI, Associazioni Sportive e Sociali Italiane che ha commentato le nuove misure che entreranno in vigore dal 6 agosto. Da quel giorno, si potrà andare in palestra solo se muniti di certificato verde. Senza 'passaporto vaccinale' si dovrà rinunciare allo sport al chiuso.
“Al di là del prevedibile calo degli accessi, quanti già iscritti alle strutture sportive, non in possesso della Green Pass, saranno rimborsati dal Governo? Gli stessi gestori di palestre e piscine, centomila sul territorio nazionale, vessati da 17 mesi, saranno aiutati o abbandonati? Ma, soprattutto lo sport fa parte anche del welfare, come può il Governo perseverare nell’atteggiamento di non considerare lo sport un vero presidio che eroga benessere?", si chiede Barbaro.
"Con questa sequela di provvedimenti - come ha sottolineato anche Ciwas (Confederazione Wellness) nel diffondere il dato che il 10% delle strutture ha chiuso ed è a rischio la chiusura di un ulteriore 30% entro il 2021- sono state già allontanate migliaia di persone dalla pratica sportiva. In un momento in cui si attendeva, invece, una campagna tesa a sensibilizzare la popolazione e riavvicinarla allo sport, ecco un ulteriore provvedimento che condanna lo sport stesso. E chi lo promuove, ad aperture insostenibili”, conclude Barbaro.
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