Con lo stop di AstraZeneca per un lotto "incriminato", in Italia cresce la preoccupazione. Troppe infatti le morti avvenute dopo la somministrazione del vaccino contro il Covid-19. Ma a voler fare chiarezza ci pensa Repubblica che, nell'edizione del 17 marzo, dedica una pagina a tutti i dubbi che sorgono spontanei. Tra questi quando si verificano i primi sintomi e a cosa si può andare incontro. Di solito - si legge -, qualsiasi reazione al vaccino compare entro le 72 ore. Dunque, chi ha già fatto la vaccinazione da diversi giorni e non ha accusato alcun sintomo non ha alcun motivo di preoccuparsi.
Per questo, in caso di febbre, il mal di testa o dolori muscolari (che normalmente scompaiono entro 3 o 4 giorni) dovessero persistere, allora è bene consultare il proprio medico. Non a caso infatti i sintomi più comuni sono la sensazione persistente e prolungata di mal di testa o testa pesante, comparsa di macchie rosse sottopelle e sanguinamento anche dopo un semplice sfioramento che possa far pensare a un calo di piastrine che, in alcuni di questi casi, è apparso associato a coaguli nel sangue.
Coronavirus, Roberto Speranza: "Vaccino? Massima fiducia. Ora più zone rosse per controllare il contagio"
Questa volta, Roberto Speranza parla di buon mattino. Il ministro della Salute si spende in audizione davanti alle commi...Questo però non comporta per forza pericoli a chi vanta un rischio trombofilico accertato, o altre patologie. Fino ad ora infatti non esiste vaccino approvato che sconsigli le dosi a chi ha un rischio trombofilico di qualsiasi genere, così come chi ha altre patologie. Non solo, perché a tranquillizzare il cittadino ci pensa anche il modulo da compilare prima della somministrazione. Qui si può trovare l'elenco completo delle proprie patologie e condizioni di salute che verrà analizzato insieme ad un medico per valutare la compatibilità con il vaccino. Intanto è prevista per giovedì 18 marzo la risoluzione dell'Ema con nuove indicazioni circa il verificarsi di alcuni casi di trombosi.