Vaccino, primo accordo per produrre Sputnik in Italia: la svolta voluta da Matteo Salvini
L’Italia potrebbe diventare a breve il primo Paese europeo che produrrà sul proprio territorio lo Sputnik V, il vaccino anti-Covid messo a punto dalla Russia. In attesa dell’approvazione dell’Ema, il fondo governativo russo che è proprietario dei brevetti ha siglato un accordo - il primo in assoluto a livello europeo - con la consociata italiana del gruppo Adienne Pharma&Biotech. A renderlo noto è stata la camera di commercio italo-russa che ha favorito il patto, che permetterà di avviare la produzione dello Sputnik V sul territorio nazionale già dal mese di luglio 2021.
A patto ovviamente che arrivi l’autorizzazione dell’Ema, che però dovrebbe essere legata solo a una questione di tempo: l’obiettivo è di arrivare a produrre circa dieci milioni di dosi entro la fine dell’anno. Grazie all’accordo sottoscritto l’Italia controllerebbe l’intero processo di produzione del vaccino. Una notizia che farà sicuramente felice Matteo Salvini, che più di tanti altri si è speso nelle ultime settimane a favore del siero russo, spalleggiato anche da fronti “nemici”, come quello del Pd rappresentato da Stefano Bonaccini.
Ma d’altronde in questo momento l’Italia ha bisogno di tutta la potenza di fuoco possibile per imprimere una svolta alla campagna di vaccinazione. “Io so che c’è la possibilità di mettere a disposizione dell’Italia decine di migliaia di questi vaccini - aveva dichiarato il segretario della Lega nei giorni scorsi - ovviamente questo non è un ragionamento di geopolitica, i vaccini possono arrivare da qualsiasi posto, l’importante è che funzionino”.