Coronavirus, le conseguenze fisiche su chi guarisce tra equilibro, memoria e depressione
A Genova esiste il primo centro di riabilitazione per reduci dal coronavirus: "Chi guarisce dal Covid, non guarisce del tutto. Non subito, almeno. Nell'80% dei casi restano strascichi fisici e psicologici, spesso collegati: i muscoli dipendono dalla testa e viceversa. Debolezza, deficit di equilibrio, difficoltà a respirare, a coordinare i movimenti. E lo stress di chi è sopravvissuto, ma non riesce - non ancora - a tornare alla vita normale». Lo spiega a Repubblica Piero Clavario, responsabile della cardiologia riabilitativa ha avuto l'idea. Luigi Bottaro, presidente dell'Asl 3, ha fatto partire il progetto. "Si comincia con un colloquio al telefono - un medico e uno psicologo verificano le condizioni attuali - cui segue l'invito a presentarsi".
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Il sistema nervoso è fra gli organi colpiti, come dimostra la perdita di gusto e olfatto. I problemi più diffusi sono calo della memoria e difficoltà di orientamento nello spazio e nel tempo. "Non sappiamo se siano disturbi permanenti. In molti abbiamo notato miglioramenti un mese dopo la guarigione". Il San Raffaele distribuisce ai suoi ex malati una app per la riabilitazione respiratoria e cognitiva. Anche l'infiammazione dei vasi sanguigni può riflettersi sui nervi e causare dolore o mancanza di sensibilità a mani e dita. Il problema tocca un paziente su 5. Per molti ex malati la stanchezza cronica è una delle conseguenze più frequenti. Il senso di spossatezza può durare mesi, a dispetto delle indicazioni dell'Oms secondo cui il Covid passa in circa due settimane.