Coronavirus, la mutazione europea è dieci volte più infettiva e dominante
Gli scienziati dello Scripps Research Institute in Florida hanno pubblicato uno studio, ancora inedito, che mostra una possibile mutazione significativa e influente non sulla virulenza ma sulla trasmissibilità del coronavirus. Si tratta, scrive il Corriere della Sera, di un gene per la proteina Spike “D614G”, già reso nota da altri gruppi di ricerca. I ricercatori hanno dimostrato che questa mutazione ha avuto l’effetto di aumentare notevolmente il numero di picchi sulla superficie del virus. La ricerca ha anche scoperto che la mutazione è quasi 10 volte più infettiva in un ambiente di laboratorio rispetto ad altri ceppi.
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Le analisi genomiche,potrebbero spiegare perché il coronavirus si è diffuso così ampiamente in Europa, Stati Uniti e America Latina. Più trasmissibile significa anche più letale? No. Non c’è alcune evidenza di questo per ora e comunque non riguardo a questa specifica mutazione. In Italia in particolare si è parlato di minore carica virale per spiegare la minore gravità dei malati di questo periodo, ma anche in questo caso non ci sono certezze.