Campagna ‘Etciù! Rinite?’ Ma che noia gli allergeni

Parte la prima campagna nazionale di sensibilizzazione sulla rinite allergica, una malattia cronica che interessa 1 italiano su 6 ed è potenziale anticamera dell’asma
di Maria Rita Montebellidomenica 23 marzo 2014
Campagna ‘Etciù! Rinite?’ Ma che noia gli allergeni
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La diagnosi non è difficile, perché si tratta semplicemente di una patologia infiammatoria, acuta e ricorrente, che interessa la mucosa nasale. L’infiammazione si genera al contatto degli allergeni - pollini, muffe, acari, peli di animali - nei confronti dei quali si è sensibilizzati con la mucosa respiratoria. Altri fattori possono essere scatenanti per accentuare la sensibilità, come Il fumo e l’inquinamento esterno. Il soggetto affetto da rinite allergica risponde al profilo di una giovane donna (lieve prevalenza rispetto agli uomini), con un’età compresa tra i 15 ed i 30 anni, e fattori ereditari allergici nel 20% dei casi. I sintomi più comuni sono localizzati in due aree: il naso - con congestione della mucosa nasale, prurito, rinorrea (naso che cola), starnuti ripetuti - e gli occhi, con prurito, lacrimazione copiosa e arrossamento. Questa patologia, in crescita del 5% negli ultimi 5 anni, sta diventando un problema sanitario a livello globale per il suo impatto diretto sulla qualità della vita dei pazienti e sul loro rendimento lavorativo, da cui deriva un ingente costo economico aggravato dalla frequente associazione con l’asma bronchiale. In Italia, i casi di rinite allergica sono in crescita, forse anche a causa del diffondersi dell’industrializzazione e dell’urbanizzazione, e si calcola che anche su scala mondiale colpisca dal 10% al 20% della popolazione. “Quest’aumento è riconducibile all’irritazione delle mucose respiratorie causata dall’inquinamento – spiega Maria Beatrice Bilò, Presidente AAITO – che a sua volta provoca un aumento dell’effetto degli allergeni sulle vie respiratorie. Non solo, molti studi dimostrano che gli inquinanti atmosferici sono anche in grado di interagire direttamente con i pollini, rendendoli in qualche modo ‘più allergenici’. Un’altra causa può essere ascritta ai cambiamenti climatici: e non sono da trascurare l’incrementata presenza nelle città di piante molto allergeniche utilizzate come ornamento ambientale”. Il vero problema è che la percezione che il paziente ha della patologia è molto spesso ‘banale’, non esistendo un percorso reale di informazione-formazione che porti l’individuo ad avere una corretta diagnosi. Ecco perché nasce ‘ETCIU’! RINITE?’ promossa dalle due principali Società Scientifiche che operano nel campo dell’allergologia: l’Associazione Allergologi Italiani Territoriali e Ospedalieri (AAITO) e la Società Italiana Allergologia Asma Immunologia Clinica (SIAAIC) con il patrocinio della Federazione Italiana Associazioni di Sostegno ai Malati Asmatici e Allergici (Federasma ONLUS) e dell’Associazione Pazienti Allergici (APA Italia) ed il contributo incondizionato di Meda Pharma. La ricerca Doxa Pharma. Sono stati presentati a Milano i dati di una ricerca “La cura della Rinite Allergica”, promossa da SIAAC e AAITO e realizzata con il contributo di Meda Pharma. Lo studio è stato condotto sui pazienti che soffrono di rinite allergica al primo accesso ad un centro di allergologia - per comprenderne il percorso dai primi sintomi al trattamento, le problematiche, i suggerimenti per migliorare il percorso diagnostico-terapeutico - sui medici di medicina generale - per capire le problematiche in termini di anamnesi e trattamento - e sui farmacisti. Ne è emerso un quadro molto chiaro della situazione: più di 6 medici su 10 fanno personalmente la diagnosi e solo 1 su 10 indirizza il paziente verso un Centro di allergologia per una visita specialistica. Insomma, nel 70% dei casi è il medico di famiglia ad impostare la terapia. Da questi dati si evince come la rinite allergica sia spesso sottovalutata e paragonata ad un normale raffreddore stagionale. “Il paziente confonde i sintomi della rinite allergica con i raffreddori stagionali - sottolinea il dottor Gianenrico Senna, Past President AAITO – e considerandolo un problema di lieve entità, chiede spesso consiglio direttamente al farmacista. Non sempre quest’ultimo infatti ha il tempo o il modo di rilevare i sintomi e il più delle volte fornisce rimedi di automedicazione che tendono a tamponare il problema senza risolverlo e a procrastinare il momento della diagnosi vera e propria. Il medico di famiglia, secondo questa indagine, invece consultato il più delle volte quando il disturbo persiste, sembra non essere sufficientemente a conoscenza dei più recenti test diagnostici”. I farmacisti, dal canto loro, suggeriscono solo ad 1 paziente su 2 una visita da un medico (principalmente quello di medicina generale) ed il 13% non consiglia al paziente alcun controllo. Sul fronte del rapporto esistente tra rinite allergica e asma, 1 medico di famiglia su 5 non prende in considerazione l’asma come possibile evoluzione della rinite allergica se non trattata, così come non lo fa 1 farmacista su 4. Il parere del clinico. “Questa mancanza di conoscenza si traduce in un ritardo diagnostico e in rischi ben più gravi legati al mancato trattamento con terapie adeguate – spiega Walter Canonica, Presidente Eletto SIAAIC – A rimetterci non è solo il paziente, ma l’intero sistema sanitario che vede un aumento inevitabile dei costi diretti ed indiretti che per ogni asmatico sono di circa 1.400 euro all’anno. Costi che sommati arrivano annualmente a decine di miliardi di euro e sono destinati a crescere. A fronte dell’esistenza di nuove terapie, sempre più efficaci e di semplice assunzione, l’obiettivo è costruire una alleanza sinergica tra medico di famiglia, farmacista e specialista, mettendo a frutto quanto già avviato con la definizione delle Linee Guida ARIA sia per quanto riguarda la diagnosi che l’approccio terapeutico”. E i pazienti come si informano? 1 su 3 fa autodiagnosi, mentre in 4 casi su 10 è il medico di famiglia a riferire il sospetto di rinite allergica. 3 pazienti su 10 ricercano autonomamente informazioni sulla patologia e principalmente attraverso il web (58%) ed il medico di medicina generale (49%). Più del 50% utilizza due o più farmaci contemporaneamente, prescritti soprattutto da specialisti e medici di famiglia. Complessivamente valutano buona la gestione della terapia (7,25 punti su 10) rispetto alle terapie utilizzate, valutate come appena sufficienti (6,47 punti su 10). Doxa Pharma, SIAAIC e AAITO, presa visione dei dati riportati dalla ricerca, hanno ritenuto indispensabile avviare un percorso di sensibilizzazione sulla rinite allergica che punti ad informare tutti i soggetti direttamente coinvolti nel percorso diagnostico e terapeutico. Su queste basi nasce la campagna “ETCIÙ! RINITE?”, che mette a disposizione dei cittadini l’opportunità di sottoporsi ad una visita gratuita o ricevere informazioni attraverso gli specialisti su un tram storico nella città di Milano (12 e 13 aprile) e nei Centri di allergologia aderenti al progetto (9 e 10 maggio). Per conoscere i dettagli di tutte le iniziative, la localizzazione dei Centri dove è possibile chiedere un consulto specialistico e del percorso effettuato dal tram a Milano sarà possibile consultare il sito Internet www.nasolibero.it. Verrà inoltre distribuito un opuscolo informativo a tutti gli operatori sanitari: farmacie, studi medici e Centri di allergologia. Sono state infine create due app in versione iOS e Android: ‘RinAPP’ dedicata ai pazienti con informazioni sulla patologia, i test allergologici, le domande più frequenti e la possibilità di individuare il Centro di allergologia più vicino e ‘Pharmacy RinAPP’, applicazione pratica che punta a supportare il farmacista nel suo ruolo di consulente per la salute in tema di rinite allergica, mettendo a disposizione le linee guida ARIA e il database dei Centri di allergologia presenti sul territorio. (GIOIA TAGLIENTE)