Piercing con un magnete per persone tetraplegiche

Chi è costretto su una sedia a rotelle, con un’autonomia limitata, potrebbe avere a disposizione -tra non molto tempo - un nuovo device tecnologico in grado di migliorare laqualità della propria vita
di Maria Rita Montebellisabato 18 gennaio 2014
Piercing con un magnete per persone tetraplegiche
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Si chiama Tongue Drive System ed è un piercing - contenente un magnete -localizzato sulla lingua, che potrebbe permettere ai tetraplegici di esercitare con più facilità il controllo dell’ambiente circostante. È stato ideato e realizzato da Maysam Ghovanloo – un ingegnere del Georgia Institute of Technology di Atlanta – e dal suo gruppo, poi testato da un team di medici ricercatori alla Northwestern University di Chicago e allo Shepherd Center di Atlanta. Il congegno elettronico - secondo quanto pubblicato dalla rivista scientifica Science Translational Medicine - crea un campo magnetico nella bocca; gli spostamenti della lingua vengono percepiti da alcuni sensori inseriti nelle cuffie che l’utilizzatore indossa; le cuffie trasmettono, via wireless, il segnale captato a uno smartphone, un computer o un iPod; questi ultimi a loro volta lo traducono e lo inviano, dopo opportuna calibrazione, alla sedia a rotelle o ad altri bersagli prestabiliti (telefono, computer, porte, finestre…). Il test. Lo studio multicentrico è stato testato su 11 pazienti tetraplegici e 23 volontari sani, dimostrando che sono sufficienti 30 minuti per imparare ad utilizzare i comandi del dispositivo. “La praticità di utilizzo di questo sistema – ha dichiarato Beatrice Nardone, unica ricercatrice italiana del team presso la Northwestern University di Chicago – e la risposta dei pazienti ci hanno veramente entusiasmato. Adesso si sta proseguendo per migliorare il device, cercando di sostituire le cuffie con sensori che andrebbero all’internodella bocca, per minimizzare eventuali interferenze magnetiche provenienti dall’ambiente esterno e garantire anche una gradevolezza estetica”. I risultati dei primi test hanno, infatti, dimostrato che dopo 6 settimane i pazienti tetraplegici riescono ad utilizzare questo nuovo metodo 3 volte più rapidamente rispetto al “sip and puff”, dispositivo già ampiamente impiegato per inviare segnali ad un dispositivo tramite la pressione dell’aria inalata o espirata su una “cannuccia”. (LARA LUCIANO) Per ulteriori informazioni consultare il sito: http://vimeo.com/51886929