Una patologia che si manifesta con lesioni che possono assumere forme diverse: macchie piatte, placche ruvide e squamose, placche squamose spesse. Il colore varia dal roseo al giallastro e interessano in particolar modo le zone più esposte ai raggi ultravioletti come viso, mani e cuoio capelluto. Le dimensioni variano dai 2 ai 6 mm, ma in certi casi possono raggiungere i 4 cm di diametro e in genere non comportano sintomi. Studi epidemiologici condotti in Australia riportano una prevalenza del 67,7% negli uomini e del 48,9% nelle donne sopra i 40 anni di età. Altri studi condotti su popolazioni dell’emisfero nord rilevano valori rispettivamente tra l’11% e il 25%. Quanto al nostro Paese, lo ‘Studio italiano sulla prevalenza della cheratosi attinica’ (Prevalence of Actinic Keratoses Italian Study) riporta un’incidenza di circa l’1,4% della popolazione italiana sopra i 45 anni e il 3% dopo i 74 anni. Chi è affetto da questa patologia ha una probabilità 7 volte maggiore di sviluppare un tumore della pelle nei 12 mesi successivi rispetto al resto della popolazione. È fondamentale trattare la cheratosi attinica, proprio perché le lesioni possono evolvere in tumori cutanei invasivi non ‘tipo melanoma’. «La cheratosi attinica è una forma di carcinoma allo stadio iniziale o ‘in situ’; le lesioni attiniche sono molto antiestetiche e ciascuna potenzialmente pericolosa perché a rischio di evoluzione maligna - afferma Giampiero Girolomoni, Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università di Verona - non è possibile prevedere quale e quando una delle numerose lesioni andrà incontro a una progressione in carcinoma squamoso cellulare, tumore maligno che richiede una diagnosi precoce e un trattamento adeguato di tutte le lesioni». Terapia topica ‘Picato gel’. Da oggi anche in Italia i dermatologi dispongono di un nuovo farmaco in gel «L’ingenolo mebutato è un prodotto attivo sulle cheratosi attiniche e sul campo di cancerizzazione che agisce efficacemente e rapidamente e richiede solo 2-3 giorni di applicazione - osserva Giovanni Pellacani, Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università di Modena e Reggio Emilia - i principali vantaggi di Picato consistono nella breve durata della terapia, nell’efficacia anche a lungo termine, sia sulle lesioni che sul ‘campo’; tale efficacia si associa all’altissima aderenza e alla facile gestione delle reazioni locali». E’ da notare che possono essere presenti altre lesioni subcliniche non visibili a occhio nudo «Nella cheratosi attinica il cosiddetto ‘campo di cancerizzazione’ si presenta come cute apparentemente sana che circonda la lesione visibile - osserva Ornella De Pità, Past President dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani (ADOI), membro del Direttivo e dermatologo presso il Laboratorio di Immunologia e Allergologia dell’IDI di Roma - generalmente si osservano, a circa 7 centimetri di distanza dalla lesione primitiva, cellule mutate a diversi stadi di differenziazione che possono trasformarsi in lesioni cancerose; per questo è necessario estendere l’area da trattare anche a queste zone ed eventualmente identificare queste lesioni precancerose non visibili, con la microscopia confocale». Questa nuova terapia con il gel a base di ingenolo mebutato offre ai dermatologi un nuovo strumento di cura per i pazienti affetti da questa patologia. «Si tratta di un importante passo avanti nella direzione dell’approccio ‘paziente centrico’ che sta alla base di tutte le nostre attività - commenta Paolo Cionini, General Manager LEO Pharma Italia - se aggiungiamo poi che il farmaco, rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale, può consentire allo stesso di risparmiare risorse negli ospedali e nelle strutture pubbliche - visto che, a differenza di altre opzioni terapeutiche, richiede un’applicazione di breve durata e totalmente domiciliare - possiamo dire che, da oggi, i dermatologi hanno a disposizione un’arma in più per prendersi cura della salute della pelle dei loro pazienti». Il progetto EUROMELANOMA. E’ una campagna di prevenzione sui tumori della pelle che ad oggi coinvolge ben 29 Paesi in tutta Europa; il principale obiettivo che l’EUROMELANOMA si prefigge è di sensibilizzare ed informare il maggior numero di persone sull’importanza della prevenzione, della diagnosi precoce e della terapia dei tumori della pelle. Questo progetto garantisce una giornata annuale di informazione e screening gratuito per i tumori della pelle cercando di raggiungere un’elevata percentuale della popolazione attraverso vari mezzi di comunicazione quali TV, internet, radio, stand informativi sul territorio. “Il progetto EUROMELANOMA garantisce una giornata all’anno di informazione ed educazione sui tumori cutanei (solitamente nel mese di maggio); l’educazione e la responsabilizzazione del paziente sull’importanza della prevenzione e della visita dermatologica di controllo hanno un ruolo chiave nella lotta contro i tumori della pelle – dichiara Ketty Peris, Direttore della Clinica Dermatologica dell’Università Cattolica di Roma - è fondamentale diffondere la cultura che i nei e le neoformazioni cutanee non devono essere trascurate, specialmente quando il paziente nota la rapida comparsa di un nuovo neo o la modificazione in termini di forma, dimensione o colore di un neo preesistente. Pertanto informare correttamente e sensibilizzare i pazienti sull’importanza della visita di controllo dermatologica è la prima strategia per vincere la lotta contro i tumori della pelle. La cultura della prevenzione vale quindi anche per la cheratosi attinica, dal momento che le recenti evidenze scientifiche, la considerano una lesione cancerosa ‘in situ’, come riportato anche nel portale del Ministero della Salute. Ciò è anche legato al fatto che la progressione della malattia non è prevedibile, né nei tempi, né nel riconoscere quali sono le lesioni che potranno evolvere in SCC invasivo.”(GIOIA TAGLIENTE)