SIME. Ora anche per l’uomoi nuovi trattamenti estetici

La medicina estetica è ormai richiestissima da uomini e donne che hanno il desiderio di migliorare il proprio aspetto senza ricorrere ad interventi chirurgici di gran lunga più invasivi, costosi e complessi
di Maria Rita Montebellivenerdì 30 maggio 2014
SIME. Ora anche per l’uomoi nuovi trattamenti estetici
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E’ grazie al professor Carlo A. Bartoletti che la medicina estetica italiana è nota in tutto il mondo, fondandosi su solide evidenze scientifiche, con trattamenti sempre più soft mirati a garantire effetti visibili e duraturi nel tempo con miglioramenti metabolici reali. In Italia sono svariati i medici che si occupano di medicina estetica e per questo non tutti sono all’altezza di assicurare esiti positivi con il rischio di lasciare su pazienti ‘sani’ danni permanenti. E’ per questo che l’approccio diagnostico deve essere alla base della medicina estetica con medici che siano preparati a prevenire, riconoscere e trattare complicanze: questo fa la differenza tra un risultato positivo ed un esito negativo e pericoloso per il paziente. La SIME senza avventurarsi troppo verso novità non opportunamente collaudate scientificamente, agisce con prudenza prima di dare il consenso a nuove metodologie o prodotti, infatti le novità, che siano tecnologie o device, ricevono il via libera dalla Società solo dopo aver dimostrato margini di sicurezza elevati e di essere realmente efficaci. Prevenzione è da sempre la filosofia della SIME, in quanto oltre a mantenere la pelle e il corpo giovane in maniera naturale, consente di rinviare in età avanzata i trattamenti più invasivi. Un sondaggio recente sugli eventi avversi della medicina estetica - effettuato dal Collegio della SIME e coinvolge 400 medici - ha evidenziato la serietà della Società scientifica, in quanto emerge una percentuale bassissima di pazienti che hanno portato in giudizio un medico estetico della SIME per presunte complicanze. Questo dato evidenzia anche la buona riuscita della Fondazione della Scuola Internazionale di Medicina Estetica della Fondazione Internazionale Fatebenefratelli, ormai in attivo dagli anni ’90 con un numero importante di medici, circa 1.300, diplomati alla sua scuola quadriennale, che li forma con lo stesso rigore di una scuola di specializzazione universitaria. Ai medici SIME è riconosciuto il ‘bollino blu’, quale garanzia di serietà e di preparazione. Come abbiamo visto l’approccio diagnostico fa la differenza nel risultato finale e un medico estetico ha il dovere di fare un check up di medicina estetica, con tutti i mezzi a sua disposizione, dalla valutazione antropometrica a quella della postura fino all’ecografia del tessuto adiposo e al controllo della pelle. Proprio per avvalorare questa tesi, nel 2014 uscirà un libro interamente dedicato alla visita di medicina estetica, edito dalla SIME, e sarà il primo al mondo dedicato a questo argomento. Il XXXV Congresso della SIME. Durante il Congresso è emerso che la medicina estetica sarà sempre più importante per il futuro, nonostante la crisi che ha investito l’Italia, questo campo non è stato minimamente intaccato: gli interventi chirurgici si sono ridotti del 30% mentre la medicina estetica è aumentata del 15%. Ciò significa che i pazienti riconoscono a questa branca della medicina un ruolo importante e alternativo alla chirurgia, il medico estetico preparato conosce tutti i trattamenti, sa prevenire le complicanze e soprattutto le sa riconoscere. Donare un aspetto sano e naturale è il risultato necessario affinchè si possa parlare di interventi di qualità e ben riusciti. Proprio quest’anno di celebra un compleanno importante: 10 anni dalla prima approvazione in Italia in ambito estetico della tossina botulinica di tipo A della Allergan, per il trattamento delle rughe glabellari. Questa tossina agisce per rilassare i muscoli e bloccare gli impulsi nervosi che inducono le contrazioni muscolari, quindi viene utilizzato per contrastare le cosiddette ‘rughe dinamiche’. Inoltre sono stati diversi i temi affrontati durante il Congresso, ampio spazio è stato dedicato alla medicina estetica dell’uomo, la medicina rigenerativa, il tessuto adiposo e ‘cellulite’, il terzo inferiore del volto e altre importanti novità nel settore. Va detto che le complicanze in questo ambito devono essere limitate al massimo perché si agisce su persone ‘sane’ e anche per questo si spera che in futuro la medicina estetica possa essere riconosciuta come disciplina medica e che si possano creare, come abbiamo visto, dei percorsi di studio specifici. L’uomo e l’estetica. Sono sempre più numerosi gli uomini, tra i 30 e i 50 anni, che si rivolgono al medico estetico per visite, trattamenti o per richiedere cosmetici antiaging. L’uomo non ha una cultura cosmetica e questo ha determinato l’avvicinamento alla medicina estetica modificando la tendenza rispetto al passato; oggi avere cura della pelle significa utilizzare cosmetici ad hoc, interamente dedicati a loro e scelti in base alle proprie caratteristiche dermatologiche. La medicina rigenerativa. Significa trattare il paziente con qualcosa che viene da lui stesso, un esempio è la biostimolazione con il plasma arricchito in piastrine. Mancano tuttavia ancora degli studi clinici di riferimento ma siamo di fronte a un trattamento che darà ottimi risultati e che sarà soprattutto sicuro. Durante il Congresso è stata presentata una indagine realizzata dal Servizio Ambulatoriale di Medicina Estetica (SAMEST) presso l’Ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli, all’Isola Tiberina di Roma dove è emerso l’importanza della biostimolazione come prevenzione e cura dell’aging cutaneo per il riequilibrio dei vari componenti della cute, stimolando la produzione di acido ialuronico e collagene favorendone la ripresa della sua funzionalità (idratazione, elasticità e tono). “La medicina estetica nasce 45 anni fa per la prevenzione e la restituzione del metabolismo ai giusti livelli di invecchiamento fisiologico – afferma il professor Fulvio Tomaselli, coordinatore del SAMEST – Ridicolo pensare al ringiovanimento in termini di marcia indietro Faust-Goethiana. Abbiamo voluto testare in forma quasi masochista, l’assunto di una Azienda che faceva bandiera di questa filosofia, a rischio di smentita clamorosa, nel nostro Servizio Ospedaliero, che vanta l’essere ‘primum et unicum’ nel panorama mondiale della medicina estetica per anzianità, numerosità di casi trattati e ‘customer satisfaction’. I risultati ci incoraggiano a continuare sulla strada della cura VS correzione fine a sé stessa, quindi avanti la medicina estetica vissuta con un ‘approccio terapeutico verso il problema dell’aging’, come voluta dal suo fondatore il professor Carlo A. Bartoletti”. Tessuto adiposo e ‘cellulite’. “Innanzitutto – spiega il professor Emanuele Bartoletti, Presidente del Congresso della SIME, al di là di dove sia localizzato l’eccesso di tessuto adiposo, dobbiamo cercare di capire se quello di cui stiamo parlando è cellulite o no, perché esiste una grossa differenza tra la pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (PEFS), detta ‘cellulite’ e l’adiposità localizzata, cioè il grasso. La cellulite è una patologia del tessuto adiposo che nasce da un problema circolatorio che determina un edema quindi una presenza di linfa in eccesso al livello del tessuto adiposo. Questa linfa in eccesso non fa altro che creare un circolo vizioso perché aumenta la pressione all’interno del tessuto e questo e questo, a sua volta, riduce la vascolarizzazione del tessuto adiposo; in questo modo il tessuto adiposo va incontro ai vari stadi della cellulite che sono la fibrosi e la sclerosi. Insomma, la cellulite è una patologia ‘evolutiva’ del tessuto adiposo, perchè altrimenti si rischia di andare verso una situazione invalidante: le gambe diventano pesanti, cominciano a far male, non si muovono più bene, compaiono difficoltà nel camminare, ecc. Diversi l discorso quando parliamo di tessuto adiposo in eccesso, che è un tessuto sani, normale da un punto di vista anatomico, solo più abbondante rispetto alla norma. Quindi, si capisce bene quanto sia importante e fondamentale prima di prendere qualsiasi decisione terapeutica, fare una diagnosi accurata. Non può esistere ‘progetto terapeutico’ se non fa prima la diagnosi, e questo è vero in tutti i campi della medicina estetica, non soltanto per la cellulite.” Il terzo inferiore del volto. E’ la parte del volto che cede prima ed è grazie ai fili di sospensione riassorbibili che si può parlare di novità. Si tratta di trattamenti non invasivi con fili completamente riassorbibili mentre in passato erano permanenti e non era più possibile rimuoverli. Di certo non sono in grado di sostituire del tutto il lifting però sono idonei per ritardare questo genere di intervento invasivo. Quando diventano visibili i primi cedimenti del collo intorno alla mandibola, cosiddetti ‘bargigli’, questi fili riescono a riposizionare verso l’alto i tessuti molli del volto, in maniera poco traumatica. Vengono infatti inseriti con un ago e quindi non necessitano di punti.(GIOIA TAGLIENTE)