Più della metà dei decessi causati da ictus avviene nelle donne e ben 1 su 5 è a rischio ictus. Diabete, fibrillazione atriale, ipertensione, emicrania con aura e depressione costituiscono, infatti, fattori di rischio che sempre più spesso si presentano nelle donne. Inoltre, a incrementare la possibilità di esser colpiti da ictus sono le condizioni specifiche della realtà femminile quali gravidanza, diabete gestazionale, sbalzi ormonali, uso della pillola contraccettiva e terapie ormonali dopo la menopausa. Anche le conseguenze di un ictus cerebrale risultano più severe nelle donne che negli uomini: le donne infatti presentano un maggior declino delle funzioni cognitive e un rischio più elevato di depressione post-ictus. In questo contesto, prevenzione, riconoscimento dei sintomi, ed importanza di cure appropriate sono i messaggi chiave della campagna mondiale di cui la Federazione A.L.I.Ce. Italia Onlus si fa portatrice nel nostro Paese. Dal 20 al 29 ottobre, infatti, A.L.I.Ce. Italia Onlus promuove, presso circa 2.000 farmacie delle principali città italiane, (l’elenco delle farmacie aderenti e delle iniziative previste sarà inserito sul sito www.aliceitalia.org) il controllo della pressione arteriosa e della Fibrillazione Atriale (FA), anomalia del ritmo cardiaco che colpisce 1 ultracinquantacinquenne su 4. Complessivamente si stima che la FA sia responsabile per circa il 15% di tutti gli ictus e per il 20% di tutti gli ictus ischemici. Con l’invecchiamento della popolazione, il peso a livello globale dell’ictus correlato a FA continuerà ad aumentare. Grazie ad una costante prevenzione e ad una attenta diagnosi precoce, però, si possono evitare ben 3 ictus su 4 causati proprio da fibrillazione atriale ed oggi sono disponibili diversi farmaci che possono tenere sotto controllo tale malattia, che, in determinati casi, può essere anche curata con apparati meccanici inseriti nel cuore e con sistemi di elettrostimolazione. Ogni anno, nel nostro Paese, vengono registrati circa 200.000 nuovi casi di ictus cerebrale, dei quali 4200 riguardano soggetti con età inferiore ai 45 anni. La mortalità a 30 giorni dopo un ictus ischemico è pari al 20% mentre in caso di ictus emorragico la percentuale di mortalità sale al 50%. Alcuni dei fattori di rischio ictus quali ad esempio sesso, età ed ereditarietà non sono modificabili e quindi non dipendono dal comportamento dell’individuo, altri fattori come un’errata alimentazione, l’alterazione dei grassi nel sangue, il fumo ma anche l’abuso di alcool e droga possono danneggiare le arterie in giovane età, predisponendo l’individuo a possibili attacchi di ictus. A.L.I.Ce. Italia-Onlus è una Federazione di 20 Associazioni regionali di volontariato che ha tra i propri obiettivi statutari: diffondere l’informazione sulla curabilità della malattia; facilitare l’informazione per un tempestivo riconoscimento dei primi sintomi come delle condizioni che ne favoriscono l’insorgenza; sollecitare gli addetti alla programmazione sanitaria affinché provvedano ad istituire centri specializzati per la prevenzione, la diagnosi, la cura e la riabilitazione delle persone colpite da ictus e ad attuare progetti concreti di screening; tutelare il diritto dei pazienti ad avere su tutto il territorio nazionale livelli di assistenza, uniformi ed omogenei. A.L.I.Ce. Italia Onlus è, inoltre, membro della World Stroke Organization (WSO) e di SAFE, Stroke Alliance for Europe, organizzazione che riunisce 20 Associazioni di pazienti colpiti da ictus di 17 Paesi europei e che ha diffuso le linee guida per la prevenzione e una migliore cura dell’ictus in un documento rivolto al Parlamento europeo e a tutti i governi dell’Unione. Tutte le informazioni sulle iniziative regionali previste in occasione della Giornata Mondiale saranno inserite sul sito: www.aliceitalia.org