Euretina: novità per migliorare la salute degli occhi dei pazienti

di Maria Rita Montebellidomenica 21 settembre 2014
Euretina: novità per migliorare la salute degli occhi dei pazienti
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Nuovi dati sui trattamenti con ranibizumab e ocriplasmina, provenienti da piu’ di 40 lavori scientifici, oltre che nuovi prodotti per la chirurgia della retina, sono stati presentati al congresso EURETINA, appena conclusosi a Londra, momento d’incontro e di confronto tra gli esperti di tutto il mondo. E non sono mancati i commenti ai risultati dell’ultima revisione del Cochrane su Avastin e Lucentis, improntate ad una ‘cauta valutazione’: “La qualità complessiva delle evidenze è stata valutata dagli stessi autori da scarsa a moderata, a causa dell’incertezza dei risultati e di altri limiti propri dello studio – si legge nel press release - inoltre, gli autori dell’articolo hanno specificato di non essere stati in grado di valutare a pieno la qualità di tre degli studi considerati, in quanto i relativi risultati non sono ancora stati pubblicati”. Ma veniamo alle novità presentate al meeting: uno dei lavori di maggior rilievo riguardanti ranibizumab presentati al congresso EURETINA è stata l’analisi retrospettiva di dati provenienti da un database statunitense di richieste di risarcimento assicurativo. Il database consente di effettuare il primo confronto diretto in relazione al rischio di sviluppare endoftalmiti, gravi infezioni oculari, da parte dei pazienti con degenerazione maculare senile “umida” (wAMD) trattati con iniezioni oculari di ranibizumab o di aflibercept. In totale, si sono rivelate pertinenti per l’analisi 253.647 iniezioni di ranibizumab (in 54.551 pazienti) e 179.147 iniezioni di aflibercept (in 39.389 pazienti). I risultati suggeriscono che il rischio di endoftalmiti in seguito al trattamento con aflibercept è più elevato del 65% rispetto al trattamento con ranibizumab. Come per tutte le analisi retrospettive che partono da dati provenienti dalla reale pratica clinica, questi risultati devono essere interpretati con cautela e, se possibile, devono essere validati da studi clinici in doppio cieco controllati e randomizzati. “I nuovi dati relativi a ranibizumab presentati al congresso EURETINA supportano il suo profilo di sicurezza ben caratterizzato e consolidato da molto tempo e forniscono un ulteriore sostegno al suo status di unica terapia anti-VEGF autorizzata per cinque indicazioni oculari”, ha dichiarato Vasant Narasimhan, Global Head of Development, Novartis Pharmaceuticals.  Le nuove linee guida. In occasione del Congresso sono state presentate le nuove Linee Guida del gruppo EURETINA dalle quali emerge come ranibizumab sia diventato lo standard di riferimento per il trattamento della wet AMD, sottolineando l’importanza di un regime di trattamento individualizzato con l'obiettivo di massimizzare i risultati sulla visione evitando la sovra o sotto esposizione al trattamento dei pazienti. Ranibizumab è infatti l’unica terapia anti-VEGF per cui è approvato un regime di trattamento individualizzato per ogni paziente. Nel medesimo contesto, gli autori sottolineano inoltre che, a seguito del trattamento con aflibercept e bevacizumab, l’esposizione sistemica del paziente agli effetti del farmaco somministrato è significativamente superiore a quella di ranibizumab. A tale proposito Eric Souied, Direttore del Servizio di Oftalmologia del Creteil Hospital di Parigi ha commentato: “Come sottolineato anche dalle linee guida del gruppo di esperti di Euretina, le evidenze ottenute da studi clinici testa-a-testa fanno sorgere consistenti preoccupazioni riguardanti l’aumento del rischio di eventi avversi oculari e sistemici con bevacizumab.  Dal momento che questi eventi cardiovascolari sono gravi, ma fortunatamente non frequenti, sarebbe opportuno raccogliere ulteriori evidenze su una più ampia popolazione, prima di poter trarre delle conclusioni significative”.  Ok all’ocriplasmina. Presentati al congresso EURETINA ulteriori dati di efficacia e sicurezza relativi all’uso di ocriplasmina. Due presentazioni hanno evidenziato l’esperienza clinica nel mondo reale; una delle due, condotta presso il Cole Eye Institute della Cleveland Clinic, ha dimostrato un elevato tasso di allentamento dell’adesione vitreomaculare (VMA) e di chiusura del foro maculare (MH), sottolineando l’importanza critica di un’appropriata selezione di pazienti per quanto riguarda l’applicazione di questa terapia. Le discussioni sui dati di una seconda presentazione indicano che le ulteriori evidenze di un profilo di sicurezza post-autorizzazione sono coerenti con quello osservato durante gli studi clinici. I ricercatori hanno inoltre discusso la qualità della vita correlata alla vista sperimentata dai pazienti dopo il trattamento con ocriplasmina. L’analisi indica che questi pazienti hanno mostrato miglioramenti nelle loro funzionalità correlate alla vista superiori rispetto a coloro che avevano ricevuto un’iniezione controllata con placebo.  Nuovi strumenti chirurgici. Arriva anche una serie di nuovi strumenti di chirurgia vitreoretinica: le ULTRAVIT High Speed Vitrectomy Probes in vari gauge (calibri), sistemi per vitrectomia 27+, dotati di un corredo completo di strumenti 27 gauge, oltre al FINESSE Flex Loop. Queste nuove tecnologie sono progettate per aiutare i chirurghi oftalmici a fornire un più elevato livello di precisione ed efficienza durante la chirurgia vitreoretinica. La chirurgia vitreoretinica è la rimozione chirurgica del gel vitreale dalla parte centrale dell’occhio. La procedura consente ai chirurghi oftalmici un migliore accesso alla parte posteriore dell’occhio, durante il trattamento delle malattie retiniche. Le ULTRAVIT High Speed Vitrectomy Probes riducono la trazione pulsante del gel vitreale sulla retina, che può spesso provocare lacrime e complicazioni post-operatorie.Il sistema 27+ gauge e il portfolio strumenti sono concepiti per consentire ai chirurghi un accesso ottimale alle piccole aree tessutali dell’occhio durante i complessi interventi di chirurgia retinica. Il FINESSE Flex Loop è il più recente elemento del portfolio di strumenti Grieshaber di Alcon, ed è progettato per creare un bordo sulla membrana retinica, il quale aiuta a staccarla e rimuoverla durante la chirurgia retinica. (IS. SERM.)