Boehringer Ing.: nel diabete Iok perempagliflozin + insulina

Secondlo studio di fase III EASE empagliflozin in associazione a terapia insulinica fuzione in adulti con diabete di tipo 1 dopo 26 settimane di terapia garantendo un buon valore dell’emoglobina glicata
di Maria Rita Montebellisabato 30 giugno 2018
Boehringer Ing.: nel diabete Iok perempagliflozin + insulina
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Una buona notizia sul fronte della ricerca nel campo del diabete: entrambi gli studi randomizzati controllati del programma di Fase III EASE, di valutazione di empagliflozin in associazione a terapia insulinica, in adulti con diabete di tipo 1, hanno raggiunto il loro endpoint primario sull’efficacia - definito in entrambi gli studi come la variazione corretta per placebo, rispetto al basale, del valore dell’emoglobina glicata (HbA1c), dopo 26 settimane di terapia – che è stato raggiunto per tutti i dosaggi valutati di empagliflozin (2,5 e 10 e 25 mg). Attualmente sono circa 30 milioni gli adulti che nel mondo soffrono di diabete di tipo 1, una malattia autoimmune in cui l’organismo non produce quantità sufficienti di insulina, ed è pertanto necessaria la somministrazione quotidiana della stessa per tutta la vita, per tenere controllata la glicemia. In alcuni casi di diabete di tipo 1, somministrando insulina da sola, non si riesce a tenere sotto controllo la glicemia. Chi è affetto da diabete di tipo 1va incontro al rischio di complicanze, come perdita della vista, cardiopatia, nefropatia e amputazioni degli arti inferiori. “Nonostante i recenti progressi della terapia insulinica e delle cure dei pazienti, nei soggetti con diabete di tipo 1, è difficile raggiungere il controllo ottimale della glicemia. Empagliflozin è un farmaco efficace e consolidato come terapia per adulti con diabete di tipo 2 e continuiamo a studiarlo nel nostro vasto programma di ricerca clinica, per valutarne i potenziali benefici in una popolazione di pazienti adulti con diabete - ha dichiarato il dottor Jyothis George, responsabile mondiale sviluppo clinico, area terapeutica cardio-metabolica di Boehringer Ingelheim – e siamo ansiosi di condividere i risultati del programma di Fase III EASE al congresso della European association for the study of diabetes (Easd), il 4 ottobre 2018 a Berlino”. In entrambi gli studi, il profilo di sicurezza è risultato generalmente in linea con quello precedentemente riferito per empagliflozin. Il numero di eventi aggiudicati di cheto-acidosi diabetica è stato comparabile fra empagliflozin 2,5 mg e placebo, e superiore rispetto a placebo in adulti con diabete di tipo 1, in terapia con empagliflozin 10 mg e 25 mg. (FABRIZIA MASELLI)