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L’allarme degli esperti internazionali Tumori della gola triplicati in 10 anni

In Italia si registrano circa 2 mila nuovi casi all’anno di tumori orofaringei causati dal virus del papilloma umano (Hpv). La vaccinazione rappresenta la principale arma di prevenzione per femmine e maschi dagli 11 anni di età
di Maria Rita Montebelli domenica 1 settembre 2019

3' di lettura

Il numero delle persone colpite da tumore alla gola continua a crescere in Italia e nel mondo e, nel prossimo decennio, è destinato ad aumentare in maniera esponenziale. Il principale responsabile è il Virus del papilloma umano (Hpv), un’infezione molto diffusa, trasmessa prevalentemente per via sessuale e nella maggior parte dei casi asintomatica. A lanciare l’allarme gli esperti internazionali coinvolti nel trattamento dei tumori dell’orofaringe che per la prima volta si riuniranno in Italia, a Roma, in occasione del 7° Congresso mondiale dell’International Academy of Oral Oncology (IAOO) in programma da domani al 3 settembre. “Negli ultimi dieci anni i tumori orofaringei sono aumentati del 300 per cento, soprattutto in relazione all’aumento di infezioni da Papilloma Virus responsabile, in Italia, del 40 per cento dei casi, percentuale che sale a più del doppio negli Stati Uniti. Tuttavia ci aspettiamo un’ulteriore crescita di questi tumori legata al virus poiché la prevalenza è 18 volte superiore rispetto al passato”, spiega il presidente del Congresso Giuseppe Spriano, responsabile Otorinolaringoiatria dell’IRCCS Humanitas e docente di Humanitas University. Ad aprire il congresso mondiale il professor Harald Zur Hausen, medico e professore Emerito tedesco, vincitore del Premio Nobel per la Medicina nel 2008 per aver scoperto la correlazione tra virus e tumori “Fino all'inizio di questo secolo, quasi il 20 per cento dell'incidenza globale del tumore è stata legata a vari tipi di infezioni, tra cui virus, batteri e parassiti. Oggi esistono crescenti evidenze che questa percentuale sta aumentando. Attualmente stiamo calcolando che fino al 50 per cento di tutti i tumori ha alcuni collegamenti con eventi infettivi”, afferma Harald Zur Hausen. L’aumento dell’incidenza di questi tumori sta alla base dell’attuale disponibilità in Italia della vaccinazione anti-Hpv che viene effettuata non solo per le femmine (già dal 2008), ma dall’anno scorso anche per i maschi a partire dagli 11 anni di età. “La vaccinazione oggi rappresenta l’arma di prevenzione più importante contro questi tumori, ma la copertura è ancora lontana da quella auspicata, soprattutto nei maschi che sono maggiormente colpiti dai tumori alla gola. La riduzione d’incidenza legata all’immunizzazione della vaccinazione richiederà comunque decenni e solo dopo il 2060 potremo assistere ad una diminuzione di questi tumori”, afferma il professor Spriano. I tumori della gola causati dall’HPV si presentano in soggetti più giovani rispetto ai casi di tumore da fumo. Fortunatamente oggi però la possibilità di guarigione è più alta. “In Humanitas il percorso terapeutico è frutto di un lavoro multidisciplinare, che vede coinvolti diversi specialisti – continua Spriano – Un altro argomento trattato al congresso è quello dei tumori del cavo orale. Nello screening dei tumori del cavo orale, oggi, è possibile anticipare la diagnosi grazie anche ad una moderna tecnologica di cromoendoscopia digitale chiamata Narrow Band Imaging (Nbi), già utilizzata in vari ambiti endoscopici, che permette di distinguere il tessuto sano da quello sospetto per localizzazione tumorale”. La scelta del trattamento dipende dal tipo di neoplasia, dalla sede e dallo stadio, ma anche dalle condizioni generali del paziente. “La chirurgia mininvasiva e robotica, soprattutto per i pazienti più giovani che hanno maggiori necessità estetiche e funzionali, in genere è il trattamento di prima scelta ma possono essere indicate anche chemioterapia, radioterapia o una combinazione delle diverse opzioni”, conclude Spriano. Anche nell’ambito della chirurgia tradizionale si è fatto un grande passo avanti nell’impiego della chirurgia ricostruttiva. Oggi, infatti, è possibile sostituire i tessuti rimossi con veri e propri trapianti autologi (cioè del paziente stesso) di tessuti prelevati dalle braccia o dalle gambe e trapiantati nella zona operata per ricostruire i tessuti asportati, con grandi vantaggi funzionali ed estetici per il paziente. I tumori testa-collo. I tumori testa-collo rappresentano il 20 per cento di tutti i tumori maligni nell’uomo e sono un gruppo di neoplasie che origina principalmente dalle cellule squamose dei tessuti di organi quali labbra, cavo orale, lingua, gola, laringe, faringe, cavità nasali e seni paranasali, ma anche da ghiandole salivari, tiroide, cute del viso e del collo, orbita. In Italia si stima che vi siano ogni anno circa 6.500 nuovi casi di tumori del cavo orale e della faringe e poco meno, circa 5.500, di tumori della laringe; i tumori della tiroide sono meno frequenti, più numerosi nella donna, e sono circa 1.000-1.500 nuovi casi all’anno. La sopravvivenza globale è migliore rispetto a quella di tumori di altre sedi, generalmente più aggressivi, con una media di guarigioni che va dal 50-60 per cento a quasi il 90 per cento per i tumori tiroidei. (FABRIZIA MASELLI)

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