A Napoli per gettara le basi per una onco-rete nazionale

Grtande successo al Pascale di Napoli una due giorni di eventi per fare il punto sulla R.O.C, sull'alleanza AMORe e sulle più innovative terapie, in fase avanzata di sperimentazione, per la cura di numerose forme di cancro
di Maria Rita Montebellidomenica 30 giugno 2019
A Napoli per gettara le basi per una onco-rete nazionale
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Creare un duplice ponte di dialogo, il primo tra le singole reti oncologiche regionali per creare una rete nazionale ed un secondo tra le reti oncologiche e la cittadinanza per una corretta informazione sulle opportunità cliniche dei pazienti oncologici. Questo lo scopo dell’evento organizzato da Motore Sanità, con il contributo incondizionato di Bristol-Myers Squibb e con il patrocinio Regione Campania, Conferenza delle Regioni e Province autonome e dell’Istituto Nazionale Tumori Irccs – Fondazione Pascale. La R.O.C però deve prepararsi anche ad una nuova sfida: quella di mettersi in comunicazione con tutte le altre reti oncologiche dello stivale. Per tirare le somme sul primo anno di vita della ROC e per creare un primo dialogo che potrebbe spingere alla creazione di una rete nazionale si è svolto a Napoli, all'interno dell'Istituto Nazionale Tumori Irccs Fondazione G. Pascale, il convegno ‘Oncorete Sharing and Innovation System’. Per questa tappa di Oncorete è stata designata la Regione Campania in forza dei profondi cambiamenti in atto con la realizzazione della 'rete delle reti' oncologiche AMORe che mette in comunicazione le reti oncologiche di diverse regioni dello stivale, come Puglia, Basilicata, Calabria e Molise. Un'alleanza contro il cancro che mette in comunicazione gli esperti delle diverse reti oncologiche regionali e che potrebbe rappresentare un esempio da seguire per la formazione di una rete oncologica nazionale. “L’organizzazione del lavoro in rete – dichiara Vincenzo De Luca, presidente Regione Campania -  ha rappresentato per la Regione Campania una precisa scelta strategica. Le reti tempo dipendenti, la rete dell'infarto, dell'ictus, del politrauma, configurano ciascuna un importante tassello della nostra organizzazione assistenziale. La Rete Oncologica ben si inserisce in questo disegno. Per questo, sono state investite energie – prosegue De Luca - e sono stati approvati, con Decreto Commissariale, 19 Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali (PDTA) e azionate misure che hanno consentito di conseguire risultati tangibili in questi ultimi anni. La Rete Oncologica Campana è oggi una realtà, e la piattaforma informatica che la supporta è tuttora unica in Italia. Poter seguire ogni singolo paziente, aver collegato gli ospedali di riferimento ai territori di provenienza, per cui il paziente oncologico una volta dimesso non sarà lasciato solo, ma accolto immediatamente in sede territoriale, è stata innanzitutto una scelta di civiltà, prima che gestionale o amministrativa. Ma oggi non è solo Rete Oncologica Campana. Oggi parliamo della Rete tra i tre IRCCS del Mezzogiorno, Napoli Bari e Rionero, di una Rete tra le regioni del Sud, che sull'assistenza oncologica trovano un importante punto di incontro, e di sviluppo. E su questo l'eccellenza assume un significato diverso, un valore differenziato, l'eccellenza come garanzia di affidabilità, di fiducia del cittadino, di recupero di una relazione che rischiavamo di perdere”. Sono passati quasi tre anni dal decreto della Regione Campania che sanciva la nascita della rete oncologica della Campana. Nonostante la sua giovane età questa rete è riuscita, grazie allo sforzo congiunto tra le istituzioni e gli esponenti del sistema sanitario, a raggiungere i primi obbiettivi che erano stati prefissati e gettato delle solide basi per il futuro. "La Rete Oncologica Campana – dichiara Attilio A. M. Bianchi, direttore generale Istituto NazionaleTumori IRCCS Fondazione G. Pascale Napoli -  si caratterizza per un driver di fondo: 1+1=3, la ricerca continua cioè di sinergie, che incrementano il valore della semplice somma tra le piccole componenti. Abbiamo condiviso i PDTA, li abbiamo inseriti in piattaforma informatica, profondo carattere distintivo questo per la ROC, e abbiamo costituito i GOM. Il nome stesso di questo convegno rievoca infatti l'acronimo di GOM, a ricordarci che fare Rete vuol dire fondamentalmente lavorare insieme”. Il funzionamento della Rete Campana è stato spiegato da Sandro Pignata, coordinatore scientifico della Rete Oncologica Campana, direttore Oncologia Uro-Ginecologica, Istituto Nazionale Tumori IRCCS Fondazione G. Pascale Napoli, presidente Comitato Tecnico-Scientifico ACTO Campania: "La rete oncologica Campana è nata ed è stata sviluppata per favorire la gestione multidisciplinare dei pazienti oncologici. Dati della letteratura affermano chiaramente che l'efficacia delle terapie oncologiche è maggiore quando il paziente viene valutato in un ambito che vede la partecipazione di tutte le figure professionali coinvolte. La Rete Oncologica Campana ha istutuito i GOM, gruppi oncologici multidisciplinare nelle 10 strutture oncologiche principali della Regione. I GOM oerano in stretta collaborazione con i centri oncologici operanti nelle ASL. La piattaforma informatica della ROC è stata disegnata per indirizzare i pazienti verso i GOM, e quindi esclusivamente nelle strutture, che essendo dotate di GOM, possono curare al meglio i nostri pazienti". (ANNA CAPASSO)