Integratori-truffa, "comprali e guarirai": ecco i prodotti nel mirino
Guarire dal diabete di tipo 2, avere enormi miglioramenti tanto da riuscire a evitare l’intervento in una malattia cronica come l’endometriosi: si può? Secondo qualche sciacallo sì. Mi arriva la notizia sconcertante tramite Luna Di Nardo, ragazza che ha appena subìto un serio intervento proprio a causa dell’endometriosi, attivista, divulgatrice, che è stata contattata da una presunta promoter. Luna, ben informata, ha finto, a differenza di altre volte, di essere interessata, in modo da capire che cosa promettessero, e le è stato scritto: «Con questa biotecnologia il nostro corpo è portato a lavorare alla sua miglior versione, aiuta a risolvere problemi molto fastidiosi come l’endometriosi, effetti sgradevoli della menopausa, colesterolo, diabete, attacchi epilettici e molto altro». Alla risposta di Luna, «ah, quindi se uso questa tecnica risolvo l’endometriosi?», le è stato risposto: «Sì».
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Ho contattato io direttamente questa ragazza, che con me è stata più cauta, ma dicendomi che con i loro integratori favoriscono la riduzione dell’infiammazione, aiutano in casi di sclerosi multipla e che annoverano nella loro lista casi di diabete di tipo 2 che è sparito. L’azienda che produce questi integratori è la Pruvit e il kit che mi è stato propinato (con tanto di sconti pazzeschi) si chiama “Good Bundle” o in alternativa “Better Bundle”, ma il problema non risiede nell’azienda che lo produce, quanto piuttosto nella rete di informatori che è stata creata, che contattano in modo mirato le persone che sui social raccontano la loro sofferenza. Quando si hanno malattie croniche, quando non si ha una cultura scientifica o una corretta informazione, è facile cadere, anche per disperazione, in trappole ben ordite, di chi ti assicura un sollievo e un miglioramento. Abbiamo sentito in merito alla veridicità della questione il noto biochimico Marco Mattu, secondo cui «la forma non chirale del beta-idrossi-metil-butirrato (che è il principio attivo del prodotto in questione) è stato dimostrato avere un'attività benefica nella prevenzione degli infortuni muscolari. La sua attività previene piccoli processi infiammatori a carico delle cellule dei muscoli rendendolo così un prodotto adatto agli sportivi». Attenzione: muscoli, non malattie gravi.
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In uno dei messaggi che ricevo c’è scritto che nel kit, oltre ai ketoni, «c’è anche il Mitoplex, elettroliti con tutte le vitamine e tutti i sali minerali a dosaggio alto che aumentano il sistema immunitario...e potenziano l’effetto dei ketoni». Ci sono vitamine che non vanno mai prese senza averle prima dosate, come ad esempio la vitamina D, e in generale in patologie così complesse, croniche (ergo non passano, non c’è cura), nessun integratore va assunto senza il consenso o il parere del medico curante. Prosegue il dottor Mattu: «Non esiste uno studio con uso di HMB (la sostanza sopra citata) per la risoluzione di patologie come endometriosi, diabete, sclerosi multipla e altre malattie e non ci sono evidenze scientifiche su alcun miglioramento in queste patologie. Invece viene usato come supporto in malattie in cui si ha perdita di massa muscolare (sarcopenia)».
Ho chiesto al dottore se fosse vero che questo specifico prodotto mandasse il nostro corpo in ketosi (lo sbilanciamento delle proporzioni dei macronutrienti, che costringe l’organismo a usare i grassi come fonte di energia), ma a quanto pare nemmeno questo è vero: «Non è l’HMB il protagonista della ketosi; quindi, non possiamo nemmeno dire che questi integratori fanno andare il nostro organismo in ketosi, a meno che non eliminiamo del tutto dalla nostra alimentazione gli zuccheri, condizione però fortemente sconsigliata, se non in seguito a uno stretto controllo medico». Quando viene invece tirato in ballo il sistema immunitario dobbiamo ricordare che per quanto riguarda gli elettroliti (sodio, cloro, potassio) è molto importante che questi vegano dosati e che non si esca dal “range” previsto dal nostro corpo, che cerca sempre un equilibrio fisiologico e quindi vuole mantenere la famosa omeostasi. Un’azienda come la Piruvit, colosso nell’ambito dell’integrazione nutrizionale, non può permettersi simili scivoloni, perché ciò che viene sostenuto e che viene raccontato alle future “pazienti” è totalmente antiscientifico, privo di un fondamento e di prove laboratoristiche a supporto ed è uno sterile tentativo di lucro su malattie serissime che in Italia hanno un’incidenza molto alta. Mi auguro che l’azienda smentisca con un comunicato quanto è stato scritto da chi collabora con loro.