Colomba di Pasqua, la "sgrammatura": ecco come ci stanno truffando al supermercato
L'aumento dei prezzi c'è ma non si vede. L'inflazione è infatti mascherata e fa credere, solo in apparenza, che non esista. La tecnica è ormai testata: il prezzo dei prodotti rimane invariato, a cambiare è solo il peso. Pasta, gelati, marmellata e caffè costano uguali, ma vengono venduti in quantità minore. Il fenomeno, che in inglese si chiama "shrinkflation", in Italia è noto come "sgrammatura".
Niente viene risparmiato, neppure le colombe di Pasqua. Il prezzo del dolce, a causa dei rincari di farina, burro e zucchero, è aumentato in media del 14 per cento. Per evitare spiacevoli reazioni, ecco che i commercianti hanno deciso di cambiare il loro peso: le confezioni da 1 chilo ora sono passate a 750 grammi. La pratica è del tutto legittima. Massimiliano Dona, presidente dell'Unione nazionale consumatori, ha specificato che è tutto legale purché "non si inganni il consumatore inducendolo in errore rispetto al prezzo effettivamente praticato, falsandone il processo decisionale".
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Non per questo l'Unc è pronto ad accettare, tanto che sulle colombe ha presentato un esposto all'Antitrust chiedendo anche che avvalendosi della Guardia di Finanza si facciano controlli a tappeto per sanzionare i negozianti che omettono di indicare il prezzo per unità di misura, così come prevede la legge. La sgrammatura, se applicata per altre ragioni, può avere anche conseguenze positive. È il caso dei cambiamenti delle ricette (meno zuccheri per esempio nelle merendine o nei biscotti) che possono apportare benefici per la salute. Ma non è questo il caso, visto il rincaro del 5 per cento su tutti i prodotti dei nostri carrelli.
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