Carne di pollo con diossina e metalli pesanti: l'allarme, cosa non dovete comprare
Ogni giorno in Italia scatta un allarme alimentare, con 297 notifiche inviate all'Unione europea durante il 2020, delle quali solo 56 (19 per cento) hanno riguardato prodotti italiani mentre 160 provenivano da altri Stati dell'Unione Europea (54 per cento) e 81 da Paesi extracomunitari (27 per cento). E' quanto emerge dal dossier Coldiretti sulla "black list dei cibi più pericolosi" presentato al forum internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione sulla base delle rilevazioni dell'ultimo rapporto del Sistema di allerta rapido europeo (Rasff). Un sistema che registra gli allarmi per rischi alimentari verificati a causa di residui chimici, micotossine, metalli pesanti, inquinanti microbiologici, diossine o additivi e coloranti nell'Ue nel 2020.
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Ma quali sono i cibi da evitare? Dai semi di sesamo dell'India di moda per le insalatone salutiste alla carne di pollo low cost dalla Polonia, dalla frutta e verdura turca al pepe nero brasiliano fino all'ortofrutta e ai fichi secchi dalla Turchia, sono questi gli alimenti sul podio della "black list" dei prodotti più pericolosi per la salute rilevati nella Ue. Nella lista, informa Coldiretti, rientrano anche le arachidi da Usa e Argentina, i pistacchi turchi ed iraniani e le ostriche francesi. In generale in testa alla classifica dei Paesi dai quali giungono i cibi più contaminati ci sono l'India, responsabile del 12 per cento degli allarmi alimentari scattati in Europa, la Turchia con il 10 per cento e la Polonia - sempre 10 per cento - ma "preoccupazioni - avverte la Coldiretti - arrivano anche dalla Francia (6%), dall'Olanda (6%) e dalla Cina (6%)".
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"Occorre garantire che le importazioni di prodotti da paesi terzi rispettino gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali delle produzioni italiane ed europee", tuona il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. Fondamentale è che l'Unione europea garantisca il principio di reciprocità nei rapporti commerciali.
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