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Formaggi, quello italiano dop "a rischio estinzione". La denuncia che preoccupa della Coldiretti

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Una delle eccellenze italiane rischia di finire malamente se non a pesci in faccia, ma a formaggi sul viso. Uno strano gioco di parole per parlare della crisi del formaggio italiano dop causa dei costi di produzione troppo alti e della concorrenza sleale degli imitatori. Una situazione precaria che porta al fatto che una stalla italiana su due in dieci anni ha chiuso i battenti. L'allarme lo lancia il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, durante la Mostra Nazionale del Bovino alla Fiera di Montichiari. Al suo grido di preoccupazione ha risposto il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, che ha annunciato un accordo imminente: "Grazie al lavoro di tutte le parti e in particolare di Coldiretti sul prezzo del latte, ritengo che, con un piccolo sforzo nelle prossime ore, riusciremo lunedì otto novembre a chiudere un accordo importante per i produttori", ha spiegato il ministro.

 

L'accordo, secondo il ministro, "è fondamentale per il settore, che sopporta costi di produzione aumentati in modo intollerabile. Chi produce un bene primario deve essere la parte più tutelata della filiera perché è sempre la parte più debole". Il settore caseario vale infatti 16 miliardi, ha 100mila occupati e produce ogni anno oltre 12 milioni di tonnellate di litri di latte di mucca. "A causa del rilevante aumento dei costi di produzione e del rincaro delle materie prime e dei foraggi, le imprese di allevamento da latte sono allo stremo, con compensi ormai da troppo tempo al di sotto dei costi di produzione e serve subito un patto di filiera tra allevatori, industrie e distribuzione per salvare il latte e le stalle italiane", ha rivelato Prandini, "ed è necessario che nei contratti di fornitura fra le industrie di trasformazione e gli allevatori siano concordati compensi equi che coprano almeno i costi per evitare il rischio di chiusura".

 

 

 

 

I numeri parlano chiaro: in dieci anni le stalle italiane si sono quasi dimezzate, passando da 50mila a 26mila. "I formaggi Made in Italy più esportati, però, sono anche quelli più taroccati nel mondo, tanto che le imitazioni del parmigiano reggiano e del grana padano, dal parmesao brasiliano al reggianito argentino fino al parmesan americano, hanno superato addirittura le vendite dei prodotti originali", rivela il Giorno.

 

 

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