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Funghi, sembra il Mazza di tamburo ma non lo è: "Molti intossicati", come risconoscerlo

 Funghi

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Occhio a questo fungo. A Catania si sono già registrati i primi casi di intossicazione da Chlorophyllum molybdites. Si tratta di una specie presente in America, Africa e nelle regioni temperate e sub-tropicali di tutto il mondo, da qualche anno presente anche nel territorio etneo. E, riporta ilfattoalimentare.it, si confonde facilmente con la ricercata Macrolepiota procera (Mazza di tamburo o cappiddini), che è invece commestibile e largamente e consumata.

 

 

Il problema della raccolta dei funghi è la mancanza delle dovute precauzioni, per la scarsa conoscenza dei pericoli correlati all’ingestione di specie fungine tossiche, che a volte possono anche essere mortali. Il Centro antiveleni dell’ospedale di Niguarda di Milano ha raccolto in un opuscolo alcuni preziosi consigli per evitare gli errori che compiono le persone senza esperienza. Soprattutto è necessario che chi ha raccolto i funghi si rivolga a un micologo, in grado di fare una selezione e di dare tutte le garanzie del caso.

 

 

Anche chi compra funghi freschi spontanei presso i punti vendita, deve stare attento. Come primo accorgimento deve verificare che la cassetta o l’involucro contenente i funghi sia munito di una etichetta attestante l’avvenuto controllo micologico da parte degli Ispettorati Micologici delle aziende sanitarie locali.

 

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