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Aglio nero, lo avete mai mangiato? L'ultimo "miracolo" a tavola: l'effetto benefico sulla salute

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Montegabbione nell'Alto Orvietano è diventato una tappa gourmet per gli amanti dell'aglio nero. Il sindaco Fabio Roncella, ingegnere, ne è appassionato ed è  divulgatore e produttore di questo prodotto di nicchia, riporta Il Messaggero. Al cliente i bulbi scuri vengono venduti in un vaso da farmacia a chiusura ermetica che, alla rimozione del tappo, esplodono al naso in inebrianti sentori di aceto balsamico, tartufo, tamarindo, liquirizia. "Ma non si tratta di una varietà esotica né rara: non è nient'altro che un aglio umbro, coltivato con metodi biologici e sottoposto a un processo di fermentazione naturale e di ossidazione che ne determinano il colore e la consistenza", sorride Roncella. 

 

 

Le origini dell'aglio nero vanno ricercate in Corea ma poi si è diffuso in tutto il mondo. I primi a scoprirne le proprietà gastronomiche sono stati gli americani, molto attenti anche agli aspetti legati alla salute. Ottimo come antiossidante, con proprietà diuretiche e anti-ipertensive, l'aglio nero fa anche bene, oltre a potenziare il sapore di un piatto col suo stregante profumo. "Lo chiamano l'aglio a prova di baci", aggiunge lo chef Fulvio Pierangelini.

 

 

"In effetti il processo di essiccazione e fermentazione riduce quasi totalmente l'alliina, la sostanza che conferisce all'aglio comune la nota potenza. Morale, qui si lavora su profumi estremi, come si avesse a che fare con un tartufo a con un aceto balsamico tradizionale".

 

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