Tonno con nitrati, "rischio asfissia": partita avariata in Italia, "ritirata solo una parte". Cosa evitare
Erano finiti in nove in pronto soccorso dopo aver mangiato del tonno in due diversi ristoranti. La vicenda era partita dalla Toscana per finire poi a Portoferraio (Livorno) fino a Brindisi dove invece era stata un'intera famiglia a sentirsi male. I sintomi erano per tutti gli stessi: nausea, vomito, perdita di conoscenza e svenimenti. Mentre l'ufficialità sulla causa arriva solo ad oggi ed è il trattamento del tonno attraverso i nitrati. A confermarlo è Adriano Rotunno, direttore del Servizio igiene degli alimenti dell'Asl di Brindisi: "L'allerta è partita dalla Toscana. È stata infatti identificata una partita di tonno arrivata dalla Spagna trattata e confezionata in Puglia, nella Bat. A quanto pare la materia prima non era il massimo della genuinità e per stabilizzare il colore è stato utilizzato un conservante a base di nitrati. Le iniezioni di conservanti forse contenevano un quantitativo superiore a quello consentito. Per questo poi i problemi di asfissia e le difficoltà respiratorie".
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Da qui l'allarme. L'alimento infatti non è stato completamente ritorato dal mercato. "Purtroppo - ammette Rotunno - abbiamo recuperata solo una parte della merce", per questo "chi ha acquistato tonno fresco in questi giorni deve fare attenzione: non si può escludere si tratti della stessa partita". Ma non c'è da temere solo il pesce. Nitriti e nitrati sono spesso utilizzati anche nelle carni lavorate come conservanti o per aggiungere sapore e colore a salumi e insaccati.
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Basta pensare al prosciutto cotto che senza nitriti e nitrati sarebbe grigio. L'allarme arriva però anche dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro: "La maggior parte degli additivi è innocua, ma alcuni possono subire modificazioni nell'organismo o durante la cottura che li trasformano in sostanze potenzialmente pericolose". In sostanza non è escluso che possano aumentare il rischio di tumori.