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Battlefield 3 lancia la sfida a Call of Duty

Il videogioco in uscita in autunno, tra scenari mozzafiato e battaglie iper-realistiche, vuole conquistare lo scettro tra gli sparatutto

Andrea Tempestini
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Le premesse sono esaltanti, tra scenari di guerra che solo tra qualche anno potrebbero essere reali riprodotti col motore di gioco più evoluto che esista in circolazione. Stiamo parlando di Battlefield 3, il videogame in uscita in autunno che, forte dei 20 premi collezionati all'E3 (da miglior gioco in assoluto fino alla grafica più curata), si candida per sfidare il titolo che regna nel settore dei giochi di guerra, Call of Duty. Karl Magnus Troedsson, il General Manager di Dice , lo studio di sviluppo di Electronic Arts, spiega: "Ci stiamo preparando a combattere sul serio, e lo facciamo per vincere". Frostbite 2 - Alla base delle migliorie con cui sfidare Call of Duty c'è il Frostbite 2, il motore di gioco che, assicura Troedsson, "sarà un fattore decisivo per gli appassionati di sparatutto in prima persona, e amiamo già definirlo un motore di gioco di prossima generazione applicato alle console di generazione attuale". In Battlefield 3 i giocatori vestiranno i panni di un Marine d'elite, vivendo dal  primo istante di gioco avventure mozzafiato ambientate in diverse località “calde”. Dall'Iraq all'Iran, con la sua capitale, Tehran, fino alla Russia, passando per Parigi e New York. Momenti di tensione, anticipazione o attesa si alternano a fasi di caos completo con un ritmo serratissimo, e mentre le pallottole fischiano, le pareti crollano e le esplosioni spingono i giocatori a buttarsi sul serio per terra, ci si troverà all'interno di un conflitto di portata internazionale che si svolge sia a terra, sia per mare o in cielo. Il membro delle forze Sas - E per riuscire nell'impresa di detronizzare Call of Duty, Electronic Arts e Dice hanno ingaggiato Andy McNab  membro delle forze speciali britanniche SAS. McNab in realtà è uno pseudonimo sotto il quale si nasconde l'autore del best-seller Bravo Two Zero, il racconto di una missione dello Special Air Service durante la Guerra del Golfo. Negli anni è anche approdato a Hollywood, per collaborare alla realizzazione di diversi film, come il famoso Heat – La Sfida, con Al Pacino e De Niro. Attualmente Andy ha appena concluso la stesura di Battlefield 3: The Russian, libro che accompagnerà l'uscita del videogioco prevista per il prossimo venerdì. McNab vive nell'anonimato, essendo ricercato da vari gruppi terroristici. Per questo l'abbiamo incontrato virtualmente e in gran segreto grazie a Skype, e ci siamo fatti raccontare qualche aneddoto della sua vita e dell'esperienza nel collaborare alla realizzazione di un videogame di guerra. Ecco tre domande a mister McNab Durante la prima Guerra del Golfo è stato prigioniero a Baghdad per sei settimane. Cos'ha provato lavorando su Battlefield 3? Quando abbiamo lavorato alle sezioni del gioco in Iran, ho rivissuto le stesse sensazioni della Guerra del Golfo. Durante la mia esperienza al servizio della SAS ho passato parecchio tempo al confine tra Iran e Iraq in enormi accampamenti militari. In quel conflitto sono morte circa un milione e mezzo di persone e quello che ho vissuto è di sicuro indimenticabile. Questi ricordi però mi sono serviti per dare degli ottimi suggerimenti al team di sviluppo. Dalla storia, per renderla coinvolgente e credibile, all'aspetto tattico del gioco. Ho anche partecipato, non direttamente, alle sezioni di motion-capture. Impugnare le armi in maniera realistica può fare la differenza nella resa finale del gioco. Sarà tutto reale, senza scrupoli? O ci sono comunque dei limiti? Le atrocità della guerra non possono essere e non vanno rappresentate. Viviamo in un mondo in cui un bambino di nove anni tornando da scuola può accendere la tv o andare su internet e vedere senza alcun filtro omicidi, vittime di guerra o carestie. I videogiochi sono puro intrattenimento e anche se appaiono violenti, sviluppatori e giocatori sanno distinguere la realtà dalla finzione. Di sicuro non abbiamo intenzione di fare venire gli incubi a nessuno. Lei vanta un'intera collezione di medaglie al valore sul campo. Ha suggerito delle modifiche nel gioco? Prima di tutto per quanto riguarda le scene a bordo dei carri armati e sugli elicotteri, i movimenti dei soldati e le posture nell'impugnare le armi o prendere di mira un bersaglio. Ho raccontato come parlano i membri di un vero equipaggio, quello che fanno e soprattutto che pensano. Ci saranno alcuni aspetti in Battlefield 3 molto simili a quello che ho vissuto in prima persona nella mia esperienza militare.

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