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San Francisco bandisce la vendita di animali

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Contro l'abbandono di cani e gatti, il Comune propone la prigione per chi infrange il divieto

Eleonora Crisafulli
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In difesa di cani, gatti, criceti, uccelli e qualsiasi altro animale domestico, il comune di San Francisco mette ai voti un'ordinanza che ne bandisce il commercio. Non si potranno più acquistare  i teneri cuccioli, che dopo qualche pasto caldo e poche attenzioni, fanno la brutta fine di essere abbandonati per strada. Unica eccezione i pesci. Per i cittadini che non rispetterano il divieto scatterano le manette. Inclusi nella proposta all'esame della Commission of Animal Control and Welfare sono roditori, rettili, anfibi e qualsiasi altro animale da compagnia. Come spiega la presidente Sally Stephens non si trova altra soluzione per combattere un "malcostume" sempre più diffuso: "La gente li compra d'impulso, poi scopre che non le piacciono e li abbandona per strada, in pratica condannandoli a morte. Ecco quello che vogliamo fermare". Gli abitanti di San Francisco che vogliono avere un animale da compagnia in casa, se dovesse passare il bando, dovrebbero andare in un'altra città ad adottarlo. Prima però dovrà esprimersi il Consiglio dei supervisori del Comune, che dovrà far fronte a una valanga di proteste dei proprietari dei negozi: "Terribile! Come faremo a sopravvivere?", chiede John Chan, in affari da circa 30 anni.

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