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Abbandoni e truffe on line. Le due facce dell'emergenza canina

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L'SOS delle associazioni animaliste. Canili pieni e gli italiani su Internet a cercare cuccioli a pagamento

Roberto Amaglio
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È arrivata l'estate. Le scuole stanno chiudendo e chi può è ormai pronto a partire con i figli per sfruttare i prezzi ridotti di località marittime e montane. Ma le valigie in mano rischia di averle non solo la famigliola, ma anche l'amico Fido che, come ogni anno, rischia di trovarsi in mezzo alla strada dopo un anno passato al fianco dei propri padroncini, a fare la guardia o a intrattenere i bambini. La bella stagione porta infatti con sé l'allarme abbandoni; un SOS che le diverse associazioni per la difesa del cane stanno lanciando con appelli accorati e iniziative di sensibilizzazione. Per un certo verso questa prima parte di 2010 sta portando delle buone notizie: rispetto al primo trimestre del 2009, gli abbandoni sono calati del 40%, un dato che è stato certificato dai minori ingressi nei canili, passati da ai 2.992 a 1.784 nelle cento strutture monitorate dall'Associazione difesa animali e ambiente. Non è però tutto ora quello che luccica. L'indagine, infatti, testimonia come siano aumentati i canili lagher, quelle strutture private che, oltre a impedire un censimento dei canili riconosciuti, fanno vivere questi animali in condizioni disumane. Insomma la piaga abbandoni è lungi dall'essere risolta anche perché, invece di correre ai canili per trovare dei cuccioli sfortunati da accogliere nelle proprie case, sono in molti quelli che si rivolgono su internet per trovare il cane dei propri sogni, anche a costo di pagare qualcosa. Tra questi anche i circa 17 mila italiani che si sono fatti gabbare da dei truffatori internazionali, il cui giochetto ha fruttato loro un bottino di circa 100 milioni di euro. In pratica, postato un annuncio civetta su uno dei tanti siti internet di annunci gratuiti sostenendo di essere in grado di recapitare dall'estero cuccioli di razza di piccola taglia (che in Italia costano fino a 2.500 euro), i truffatori chiedono agli interessati di inviare qualche centinaia di euro per pagare il biglietto aereo al piccolo animale, più qualche soldino per le relative visite mediche per il passaporto. Ovviamente il fantomatico cucciolo non esiste e gli ingenui cinofili restano senza cane e senza centoni in tasca. “E pensare che i nostri canili sono pieni di cani di ogni taglia e ogni età – affermano i volontari dell'associazione Cinofili Marilù (onlus) del Canile milanese di Pomezia –. E con l'estate ci attendiamo i consueti nuovi arrivi”. Proprio per questo motivo, l'associazione ha lanciato l'iniziativa “Un cane per amico”, una sorta di open day della struttura per permettere agli amanti dei cani di poter visitare le centinaia di cani attualmente chiuse nelle gabbie. A tal proposito, la struttura è aperta tutte le mattine da lunedì a sabato dalle ore 9 alle ore 13.

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