Hal 9000, la voce che ha fatto "tremare" anche Stanley Kubrick

"2001 Odissea nello spazio": il grande regista britannico e il dilemma del doppiaggio in italiano
di Sergio De Benedettimartedì 15 aprile 2025
Hal 9000, la voce che ha fatto "tremare" anche Stanley Kubrick
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Reduce dal grande successo del film 2001: Odissea nello spazio del 1968, il regista Stanley Kubrick (1928/1999), nativo di New York ma naturalizzato inglese dal 1975, tre anni dopo aveva raccolto 14 copie della sua pellicola aventi una specifica ed unica differenza tra loro: il doppiaggio realizzato in 14 lingue diverse.

Chiuso nella sua casa inglese di Childwickbury nell’Hertfordshire, Contea dell’Inghilterra orientale poco sopra Londra, ad una ad una Stanley iniziò a proiettare la pellicola nella sua attrezzatisima sala cinematografica con un unico scopo: verificare chi fosse il miglior doppiatore del Computer di bordo dell’astronave Discovery, codificato nel film come HAL9000. Kubrick nella sua vita girò soltanto 13 film, tra il 1953 ed il 1997, e per ognuno di essi ebbe almeno una candidatura all’Oscar ma in realtà a titolo personale ne vinse soltanto uno e proprio per gli effetti speciali di “Odissea 2001”.

Iniziando dalle lingue più strane, Stanley tenne per ultimi i grandi doppiatori per antonomasia, cioè i francesi, gli spagnoli e gli italiani, escludendo quello inglese/americano che proprio non lo aveva convinto fin dall’inizio perché «boaster» (spaccone). Quando Kubrick girava un film era, a parole, solo il regista ma in realtà, amato e odiato, si intendeva alla grande di montaggio, scenografia, direzione di fotografia e fotografo egli stesso, effetti speciali, sceneggiatura, operatore di macchina e costumi all’occorrenza. Insomma, un autentico “so tutto” sempre pronto ad intervenire con il suo maniacale perfezionismo.

Sentito per primo il francese che trovò stucchevole, si convinse di più con lo spagnolo ma solo fino a quando non si decise ad ascoltare l’italiano, Gianfranco Bellini, che lo conquistò subito senza riserve fin dalle prime battute per l’interpretazione “fredda e asettica”, proprio cioè come voleva lui. Doppiatore, fra i molti, di Tony Randall, Donald O’Connor, Anthony Perkins, Peter Lawford, Dirk Bogarde, Montgomery Clift, Farley Granger ed anche di Woody Allen solo per “James Bond 007 Casinò Royal”, Bellini era nato a Palermo il10 luglio 1924. Figlio di Nino e di Celeste Aida Zanchi, attori, nel 1936 recitò a fianco della madre nel film “I due Sergenti” di Enrico Guazzoni e l’anno dopo ne “Il signor Max” di Mario Camerini a fianco di Vittorio De Sica.

Dopo altre parti di scarsa rilevanza, dal 1948 si dedicò soltanto al doppiaggio, fu straordinario nel dar voce ai cartoni animati americani (Bambi adulto su tutti) e ben presto divenne Direttore. Attraverso i canali dei Sindacati inglesi ed italiani, Kubrick fece pervenire a Bellini le sue congratulazioni. Premio alla carriera nel 2003 durante il Festival “Voci nell’Ombra”, Gianfranco si spense a Roma il 9 agosto 2006.