Quel volpone di Elon Musk approfitterebbe della sua carica pubblica come direttore del Dipartimento per l’efficienza del governo, alias Department of Government Efficiency (Doge), per mettere, indirettamente, le mani sulla Nasa, l’agenzia spaziale statunitense, e stornare miliardi di dollari del bilancio federale a favore dei suoi programmi di missioni umane su Marte. Essendo il patron di SpaceX, la maggior azienda spaziale privata del mondo, che punta a proporre la sua astronave Starship 3 peri viaggi sul pianeta rosso, si configurerebbe un conflitto d’interessi. Specie ai danni della rivale Boeing, a cui verrebbero tagliati i fondi per il razzo SLS, dopo che già ha rimediato una figuraccia per il guasto alla capsula Starliner che ha costretto gli astronauti Sunita Williams e Butch Wilmore a rimanere sulla stazione spaziale ISS da giugno 2024 a marzo 2025, venendo infine riportati sulla Terra da una navicella Crew Dragon di Musk. Come dire, SpaceX-Boeing 1 a 0.
IL PROGETTO SU MARTE
Il Wall Street Journal sostiene che il miliardario, forte della posizione di uomo di fiducia del presidente Donald Trump nel rivedere le spese federali, avrebbe parlato col ricchissimo Jared Isaacman, chiedendogli conferma della disponibilità a diventare nuovo capo della Nasa. Agendo in sostanza da uomo di Musk ai vertici della National Aeronautics and Space Administration. Isaacman, imprenditore aerospaziale, è amico di Elon ed è stato per due volte, nel 2021 e nel 2024, in orbita sulle Crew Dragon. Scrive il WSJ: «Musk sta compiendo la maggior svolta nelle priorità della Nasa, per allinearle alle proprie. Lavora per modificarne i programmi, riallocare i fondi federali e installare persone a lui fedeli per favorire il suo obbiettivo di lungo periodo, mandare persone su Marte».
Il fondatore di SpaceX starebbe inoltre convincendo Trump a sostenere la corsa a Marte prospettandogli la gloria imperitura di passare alla storia come il presidente che ha dato impulso a colonizzazione marziana. Un po’ emulando John Kennedy quando nel 1961 avviò il programma Apollo per lo sbarco sulla Luna entro il 1969. Piazzando suoi uomini nella Nasa e giocando sul rapporto privilegiato con Trump e sulla sua influenza, come capo del Doge, nell’indirizzare fondi pubblici, tagliandoli ai progetti rivali, Musk può così nei prossimi anni attuare il suo programma marziano. Che nelle sue previsioni più ottimistiche contempla portare su quel pianeta «1 milione di persone e milioni di tonnellate di carico entro 20 anni». SpaceX già s’è aggiudicata l’appalto per una versione della Starship che farà da modulo di allunaggio per i primi astronauti americani che torneranno sulla Luna col programma Artemis. E ciò nonostante recenti collaudi falliti. In più, guarda a Marte con la potenziata Starship 3, con capacità di carico di 200 tonnellate.
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Tesla a fuoco. Accade a Roma in una concessionaria in via Serracapriola a Frascati. Qui, alle prime luci dell&...Per ricordare che la sua società guida l’astronautica terrestre, in fatto di carichi messi in orbita, sull’onda di lanci multipli per i satelliti Starlink, Musk ha scritto su X: «Il tonnellaggio è ciò che conta. SpaceX ha superato nel 2024 il 90% della massa totale di satelliti messa in orbita attorno alla Terra. La Cina conta per il 5% e il resto del mondo, compreso il resto dell’America, per un altro 5%. L’anno prossimo probabilmente SpaceX supererà il 95% anche se i rivali cresceranno. E in 10 anni arriverà al 99%».
SPECTRUM PRECIPITATO
L’Europa, e in particolare la Germania, invece sembrano indietro. Proprio ieri è andato distrutto, 30 secondi dopo il decollo, il prototipo del razzo vettore tedesco a due stadi Spectrum, sviluppato dalla società privata Isar di Monaco. Il missile, alto 28 metri e con capacità prevista in 1000 kg in orbita bassa e 700 kg in orbita eliosincrona, è stato provato da una rampa di lancio nell’isola norvegese di Andoya, ma trattandosi di un esperimento non portava a bordo alcun satellite.
Doveva essere il primo lancio orbitale con partenza dal continente europeo (Russia e Gran Bretagna escluse), ma il primato è rimandato a quando si sarà rimediato al guasto fatale al primo Spectrum.