Ufo, la lettera al Parlamento europeo: "Procedure d'indagine comuni"
Oggi sono chiamati Uap, dalla sigla inglese per “fenomeni anomali non identificati”, mala classica sigla Ufo, “oggetti volanti non identificati”, resta la più diffusa. Eppure i “dischi volanti”, o comunque gli oggetti misteriosi di qualsiasi forma, da sfere di luce a “sigari”, avvistati in tutti i cieli da comuni cittadini ma anche da esperti militari, fanno sempre discutere. Nell’Unione Europea si cerca ora di colmare il divario con gli Stati Uniti nello studio coordinato del fenomeno. Associazioni ufologiche di dodici nazioni dell’Ue hanno sollecitato l’Europarlamento a istituire procedure d’indagine comuni sugli Uap, a includere il fenomeno nella legislazione Ue in tema di sicurezza e navigazione aerospaziale, a finanziare la ricerca e a promuovere lo scambio d’informazioni internazionale.
Ha comunicato ieri il segretario del Centro Italiano Studi Ufologici, o Cisu, Edoardo Russo: «Per la prima volta quindici organizzazioni ufologiche nazionali da dodici Paesi europei hanno sottoscritto una lettera alle istituzioni europee per chiedere un’iniziativa comunitaria sullo studio dei Fenomeni Anomali Non Identificati». Alla base dell’iniziativa gli eterni dilemmi, spesso sussurrati per non ammetterli a gran voce. Questi oggetti che volano con traiettorie intelligenti sono un prodotto della civiltà umana o di creature d’altri mondi? Sono una minaccia per le genti della Terra, oppure sono innocui? In alcuni casi può trattarsi di droni-spia di paesi avversari o di aerei sperimentali non dichiarati, ma altri sono veicoli che per velocità, accelerazione e agilità sono “impossibili” per la tecnologia umana. La lettera recita: «Sono stati segnalati rischi di collisioni con aerei militari o commerciali. Negli ultimi anni, molte osservazioni di Uap, tra cui anche velivoli senza pilota non identificati (“droni”), sono state effettuate presso aeroporti commerciali, strutture militari con depositi di armi nucleari e impianti nucleari civili. Osservatori addestrati, come piloti e personale militare, si sono fatti avanti pubblicamente con le loro esperienze sugli Uap. Pertanto, gli Uap dovrebbero essere considerati un problema di sicurezza del volo che solleva anche domande su possibili minacce alla sicurezza nazionale».
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Sembra quasi l’appello che risuonava nel 1951 alla fine del film “La cosa da un altro mondo”: “«Attenzione, scrutate il cielo!». Negli Stati Uniti, l’interesse ufficiale del Pentagono e della Casa Bianca risale a oltre 70 anni fa, con un susseguirsi di commissioni d’inchiesta, la più celebre delle quali fu il Progetto Blue Book, attivo dal 1952 al 1969. Negli ultimi anni gli americani non hanno abbassato la guardia e dal 20 luglio 2022 esiste un apposito ente affiliato all’ufficio del segretario alla Difesa. È l’AARO, ovvero All-Domain Anomaly Resolution Office, che per “anomalie” intende i classici Ufo avvistati nell’atmosfera e nello spazio, ma anche oggetti semoventi talvolta rilevati sotto la superficie marina.
I Paesi europei sono finora andati in ordine sparso, ma con esempi virtuosi. In Italia, la nostra Aeronautica Militare raccoglie da decenni i dati sugli avvistamenti più plausibili, redigendo precisi rapporti annuali. Fu nel 1978 che l’allora premier Giulio Andreotti affidò questo incarico al Reparto Generale Sicurezza dell’Aeronautica. Ma una coordinazione europea pare sempre più auspicabile. Così, ieri il Cisu ha reso noto l’iniziativa concertata come detto con altre quattordici associazioni ufologiche nazionali, di dodici paesi: Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Gran Bretagna, Italia, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Romania e Svezia. Hanno inviato il documento a 400 europarlamentari delle Commissioni Ricerca, Difesa e sicurezza, Trasporti e Affari esteri.
La lettera con le richieste di coordinazione e finanziamento Ue degli studi è stata spedita fin dal 24 ottobre, ma le associazioni ne hanno dato notizia solo ieri dopo i primi riscontri positivi. Il Cisu ha inoltre inviato copia della lettera a tutti i parlamentari italiani. L’iniziativa è stata preparata dal convegno sugli Uap tenutosi a Bruxelles il 20 marzo 2024 su impulso dell’eurodeputato portoghese Francisco Guerreiro. Già allora Russo ricordava: «Il 6,5% della popolazione europea è convinta di avere osservato un Ufo almeno una volta nella vita. E sono 170.000 i rapporti di casi Ufo catalogati dalle associazioni ufologiche».
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