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Noi ci teniamo mille regole e tanti spioni, gli altri investono nell'intelligenza artificiale

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La situazione non potrebbe essere più paradossale. Ricordate il famoso detto, l’America innova, la Cina copia e la Ue regola? Ebbene, negli ultimi anni nel Vecchio Continente non si fa che sfornare regolamenti, paletti e norme per tutelare la privacy degli utenti e un corretto utilizzo delle nuove tecnologie, compresa l’intelligenza artificiale. Vincoli che stanno comportando seri problemi alle multinazionali del web e, in alcuni casi, stanno anche privando la Ue di innovazioni (è il caso dell’IA sugli iPhone) che saranno invece a disposizione di tutto il resto del mondo. Non è tutto. Sommersi dalle scartoffie e soffocati dagli adempimenti per i comuni cittadini e per le imprese che rispettano la legge, in Italia non ci accorgiamo che le nostre banche dati sono un colabrodo, che chiunque entra illegalmente nei data base super riservati e sensibili delle forse dell’ordine, che qualcuno si mette a mandare mail “autentiche” firmate da Sergio Mattarella. (...)

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