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Virus Marburg, mortalità all'88%: il terrore di Matteo Bassetti, "perché fa paura"

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Arriva dal Ruanda il nuovo spauracchio sanitario mondiale. Si chiama Virus Marburg e secondo l'infettivologo Matteo Bassetti "fa più paura del Covid". La febbre emorragica di Marburg ha ucciso 11 persone nel Paese africano. Secondo l'ultimo aggiornamento del governo ruandese, sono 36 i casi confermati della malattia che si manifesta come l'ebola, di cui 25 in isolamento. Il Ruanda ha dichiarato l'epidemia il 27 settembre e ha riportato sei decessi un giorno dopo. All'epoca le autorità avevano dichiarato che i primi casi erano stati riscontrati tra i pazienti delle strutture sanitarie e che era in corso un'indagine "per determinare l'origine dell'infezione". 

A distanza di giorni, l'origine rimane poco chiara, facendo aumentare i timori di contagio nella piccola nazione dell'Africa centrale. Isolare i pazienti e i loro contatti è fondamentale per fermare la diffusione di febbri emorragiche virali come quella di Marburg. Secondo le autorità sanitarie locali, sono state identificate almeno 300 persone che sono entrate in contatto con i malati di Marburg e un numero imprecisato di loro si trova ora in strutture di isolamento. I ruandesi sono stati esortati a evitare i contatti fisici per contribuire a contenere la diffusione. La maggior parte delle persone colpite sono operatori sanitari in sei dei 30 distretti del Paese. L'Ambasciata degli Stati Uniti a Kigali, capitale del Ruanda, ha invitato il proprio personale a lavorare a distanza e a non recarsi negli uffici. Come l'Ebola, si ritiene che il virus Marburg abbia origine nei pipistrelli della frutta e si diffonda tra le persone attraverso il contatto ravvicinato con i fluidi corporei di individui infetti o con superfici, come le lenzuola contaminate. Senza trattamento, il Marburg può essere fatale fino all'88% dei casi. I sintomi includono febbre, dolori muscolari, diarrea, vomito e, in alcuni casi, morte per estrema perdita di sangue. 

Sono risultati nel frattempo negativi al virus i 2 ragazzi rientrati dal Ruanda che avevano accusato sintomi influenzali su un treno ad alta velocità arrivato alla stazione di Amburgo. Lo riferisce il portavoce per la Salute della Commissione europea Stefan de Keersmaecker, durante il briefing con la stampa a Bruxelles. "A quanto ne sappiamo, entrambi i casi sono risultati negativi ai test, ma vi invitiamo a chiedere alle autorità tedesche", afferma. La malattia di Marburgo, o febbre emorragica di Marburgo, spiega l'Ufficio federale svizzero della sanità pubblica, è una zoonosi, ovvero un virus che è passato dall'animale all'uomo. Il vettore naturale del virus è un pipistrello frugivoro della famiglia degli Pteropodidae, il rossetto egiziano (Rousettus aegyptiacus), che vive principalmente in Africa. Le scimmie e alcune antilopi possono servire di vettori intermedi. Per gli essere umani, il contagio può avvenire indirettamente ingerendo frutti contaminati, oppure direttamente al contatto con i pipistrelli e i loro escrementi. Il virus si trasmette anche in modo diretto tramite i fluidi corporei (soprattutto il sangue, il vomito e gli escrementi) di esseri umani o di animali infetti e malati, vivi o morti. Non è da escludere un contagio tramite oggetti contaminati, ma non esistono indicazioni che possa trasmettersi tramite aerosol. Il virus si chiama così perché venne importato in Europa tramite animali da laboratorio (cercopitechi verdi) a Marburgo, in Germania, dove alcuni ricercatori svilupparono la malattia. 

"Il Covid è l'ultimo dei problemi infettivologici del mondo in questo momento. Ci sono problemi importanti non tanto per la Mers, che in qualche modo è un virus che fortunatamente è rimasto sempre limitato a quell'area Mediorientale e abbiamo sempre dei casi ogni anno, ma mi fa molto più paura che il virus Marburg sia arrivato in Europa ad Amburgo attraverso uno studente di Medicina che poi ha viaggiato su un treno - spiegava Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, prima della parziale smentita della notizia -. Ci auguriamo che non si sia infettato nessun passeggero con il virus di Marburg: mi viene in mente un film come Cassandra Crossing dove un treno intero era contagiato da un misterioso virus. Speriamo che le notizie che arrivano da Amburgo siano positive e sia stato un falso allarme e non ci sia un focolaio". In ogni caso, il focolaio di Marburg "in diverse zone dell'Africa preoccupa perché è un virus che somiglia ad Ebola, con febbre emorragica e mortalità molto alta".

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