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Vaiolo delle scimmie, l'Oms valuta l'emergenza sanitaria: "Ceppo più aggressivo"

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Per il vaiolo delle scimmie ora l'Oms valuta l'emergenza globale. La decisione dell'Organizzazione mondiale della sanità è attesa per oggi. In particolare, a destare preoccupazione è il fatto che l'attuale epidemia in Africa del Mpox è legata a un nuovo ceppo del virus.

Il nuovo ceppo infatti sarebbe molto più pericoloso e aggressivo di quello conosciuto anche in Europa nel 2022. Il nuovo ceppo avrebbe inoltre un tasso di mortalità molto più alto e anche una capacità maggiore di diffusione non solo con i rapporti sessuali.  Dall'inizio dell'anno il virus ha fatto registrare nella Repubblica Democratica del Congo oltre 14mila casi e 511 decessi. Ma il viurs sembra essere fuori controllo tanto che si è diffuso anche in altri paesi, tra cui Burundi, Repubblica Centrafricana, Kenya e Ruanda.

 

La preoccupazione è dunque alta, tanto che l'Africa Centres for Disease Control and Prevention (Africa Cdc) ha deciso di dichiarare l'emergenza sanitaria pubblica per il continente. Jean Kaseya, che guida l'Afrca Cdc, ha affermato che "la malattia potrebbe andare fuori controllo se non verranno presi provvedimenti immediati per contenerla". Il primo caso umano risale al 1970 nella Repubblica Democratica del Congo mentre il virus è rimasto principalmente confinato all'Africa fino al 2003, quando sono stati registrati i primi casi negli Stati Uniti, collegati all'importazione di mammiferi infetti.

Nel 2022, per la prima volta, molti focolai sono stati registrati anche in Paesi non endemici, inclusi Stati membri dell'Unione Europea. Questo è un vaiolo "diverso rispetto a quello delle scimmie che aveva riguardato nel 2022 per la maggior parte uomini che fanno sesso con altri uomini, quindi una malattia trasmissibile non solo con i rapporti sessuali - che si era contenuta con lo sforzo delle vaccinazioni e con comportamenti corretti in quella fascia - oggi in Africa sta colpendo i bambini e le donne in gravidanza. In Italia abbiamo una parte della popolazione vaccinata contro il vaiolo e una parte che non è immunizzata", ha sottolineato all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova.

"Io credo che oggi l'Oms farebbe bene a rimettere nell'agenda futura - anche per quanto riguarda i bambini e l'Africa - le vaccinazioni contro il Mpox. Rischi per l'Italia? Potrebbero esserci per i casi d'importazione legati ai viaggi, nel 2024 questa è una malattia che travalica le categorie a rischio e diventa più difficile per la sanità pubblica il suo contenimento".

Il Mpox "ci pone dei problemi di salute pubblica per quel continente perché è uscito dalla Repubblica democratica del Congo. Sono paesi che hanno scambi commerciali con l'Europa e l'Italia, questo ceppo nuovo di Mpox potrebbe diventare un problema anche da noi", conclude.  A lanciare l'allarme sulla situazione in atto è stato anche l'alto rappresentante Ue Josep Borrel che suha scritto che per "l' epidemia di Mpox è un'emergenza sanitaria in Africa: servono 10 milioni di vaccini per controllarla". Per Borrel "è urgente un'azione e una solidarietà globale. In prima linea in questo sforzo, l'Hera dell'Ue ha lavorato con i partner per assicurare 215mila dosi di vaccino da donare all'Africa Cdc e ai Paesi colpiti"

 

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